Da i Fondi di Coesione emerge un nuovo approccio nel fare politica in Italia.
Dal Governo Meloni: 6,8 miliardi per la Sicilia
Giorgia sa il fatto suo e la sinistra lo sa bene. (di F. Panasci)
Palermo, 29 maggio 2024. La Sicilia riceverà un impulso significativo per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale grazie ai 6,8 miliardi di euro stanziati attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027. L’accordo, firmato al Teatro Massimo di Palermo, vede come protagonisti la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana, con la partecipazione di importanti figure politiche e istituzionali.
Questo investimento massiccio per la Sicilia rappresenta non solo un’opportunità per il territorio, ma anche un esempio tangibile del cambiamento di approccio introdotto dal governo Meloni. Il Fondo di Sviluppo e Coesione, mirato a ridurre i divari economici e sociali tra le diverse aree del paese, riflette la visione di Meloni di un’Italia più forte e coesa. Questo si inserisce in un quadro più ampio di riforme e politiche innovative che segnano una netta rottura con il passato.
Un contrasto con il passato
Per molti anni, la sinistra al potere non ha mai trasmesso quel senso di orgoglio nazionale, lasciando spesso la sensazione di essere inferiori agli altri Paesi europei. Spesso con il “cappello in mano” nei confronti dell’Europa, la sinistra non ha parlato di progetti concreti per le imprese o di tagli alle tasse, ma ha invece favorito politiche come le patrimoniali, percepite come penalizzanti per i cittadini e le imprese italiane.
La sinistra, spesso percepita come distante dai bisogni reali della popolazione, ha adottato un atteggiamento che molti considerano sottomesso nei confronti delle istituzioni europee, mancando di promuovere un orgoglio nazionale e una fiducia nelle capacità italiane. Questo atteggiamento ha contribuito a una diffusa sensazione di inferiorità rispetto agli altri paesi europei.
Invece di incentivare la crescita economica attraverso il sostegno alle imprese e la riduzione delle tasse, la sinistra ha spesso spinto per politiche di tassazione elevata, comprese le patrimoniali, che sono viste come un ostacolo per lo sviluppo economico. Queste politiche, anziché stimolare l’economia, hanno spesso avuto l’effetto opposto, gravando ulteriormente su cittadini e imprenditori.
La cultura come monopolio della sinistra, con l’idea che “la cultura è cosa nostra”, ha limitato l’accesso e la partecipazione a settori culturali solo a chi era allineato politicamente. Questo monopolio culturale ha impedito un dibattito aperto e inclusivo, necessario per il progresso sociale e culturale del paese.
Un altro aspetto critico è stato l’uso del potere pubblico da parte della sinistra per consolidare il proprio controllo. La sinistra, arrivata al potere senza una chiara vittoria elettorale, ha spesso fatto “piazza pulita” nella pubblica amministrazione, piazzando persone allineate politicamente in posizioni chiave. Questo ha creato un sistema dove il merito e le competenze erano secondari rispetto all’appartenenza politica, danneggiando l’efficacia e l’efficienza dell’amministrazione pubblica.
Determinazione e leadership
Il primo ministro Giorgia Meloni, la prima donna a ricoprire questa carica in Italia, sta dimostrando una determinazione e una forza senza precedenti. La sua leadership si distingue non solo per i risultati concreti ottenuti in ambito nazionale, ma anche per il rispetto e l’ammirazione guadagnati a livello internazionale. Meloni è riuscita a instaurare rapporti proficui e di totale rispetto con altri Stati, elevando la posizione dell’Italia nel panorama globale.
Sin dal suo insediamento, Meloni ha adottato una politica decisa e coerente, affrontando sfide complesse con un approccio pragmatico e risoluto. La sua capacità di navigare situazioni delicate e di prendere decisioni difficili ha consolidato la sua reputazione di leader forte e affidabile. Questo è evidente nei numerosi incontri con leader mondiali, dove ha rappresentato l’Italia con fermezza, guadagnando consensi e consolidando alleanze strategiche.
Politica internazionale
In ambito internazionale, Meloni ha lavorato instancabilmente per rafforzare la posizione dell’Italia nell’Unione Europea e nel mondo. Ha negoziato accordi commerciali vantaggiosi, migliorato le relazioni diplomatiche e promosso iniziative di cooperazione internazionale. La sua politica estera ha portato l’Italia a svolgere un ruolo di primo piano nelle discussioni globali su temi cruciali come la sicurezza, il cambiamento climatico e i diritti umani.
Meloni ha anche dimostrato una straordinaria abilità nel gestire le crisi internazionali. La sua risposta tempestiva e efficace alle emergenze globali, come la pandemia di COVID-19 e i conflitti internazionali, ha rafforzato la posizione dell’Italia come nazione leader e ha consolidato la sua immagine di statista capace di guidare il paese attraverso tempi difficili.
Politica interna
Sul fronte interno, Meloni ha implementato riforme significative che hanno avuto un impatto positivo su vari settori della società italiana. Le sue politiche economiche mirano a stimolare la crescita, ridurre la disoccupazione e supportare le imprese locali. Ha promosso investimenti in infrastrutture, innovazione e sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di creare un futuro più prospero e resiliente per l’Italia.
La sua attenzione alle politiche sociali ha portato a miglioramenti nei servizi sanitari, nell’istruzione e nella sicurezza sociale. Meloni ha lavorato per garantire che le risorse siano allocate in modo equo e che tutti i cittadini abbiano accesso a opportunità e servizi di qualità. La sua leadership ha ispirato fiducia e speranza, dimostrando che il governo può essere un motore di cambiamento positivo.
Impegno personale
Il percorso personale di Giorgia Meloni, dalla militanza politica giovanile fino ai più alti ranghi del governo, riflette il suo impegno incrollabile e la sua passione per il servizio pubblico. La sua lunga carriera politica e amministrativa le ha permesso di acquisire una profonda conoscenza delle dinamiche governative e delle esigenze del paese. La sua esperienza e dedizione sono state fondamentali nel plasmare una leadership che è sia visionaria che pragmatica.
Meloni, con una lunga militanza politica alle spalle, ha portato una ventata di novità nella gestione del Paese. La sua politica estera è caratterizzata da una determinazione rara, mirata a promuovere l’Italia su nuovi livelli di influenza e rispetto internazionale. Le sue iniziative in ambito lavorativo, sociale e di sicurezza, come il modello Caivano per contrastare le mafie, rappresentano esempi concreti del suo impegno per un cambiamento reale.
Per onestà intellettuale, è doveroso riconoscere il grande lavoro svolto da Giorgia Meloni, anche se le opinioni politiche possono divergere. Meloni ha dimostrato una categoricità e una forza che pochi dei suoi predecessori al ruolo di Presidente del Consiglio hanno mostrato. I risultati ottenuti sono evidenti sia a livello nazionale che internazionale.
La sua figura spicca per il rispetto e l’ammirazione che suscita, ma anche per un certo timore da parte di altri Paesi europei. Ha saputo intrattenere rapporti proficui e di totale rispetto con gli altri Stati, portando avanti una politica estera determinata a elevare l’Italia a livelli mai visti prima. Meloni ha portato novità al Paese, intervenendo in settori cruciali come il lavoro, il sociale e la sicurezza, e ponendo un forte accento sulla lotta contro la criminalità, il modello Caivano n’è la prova provata, ma anche il saluto polemico a De Luca: «Sono quella stronza, come sta?». E lui sorpreso: «Benvenuta»
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