Il sindaco Leoluca Orlando ha conferito ieri pomeriggio, nel corso di due distinte cerimonie, il riconoscimento “Tessera preziosa del mosaico Palermo” al vice brigadiere del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Palermo, Michele Lo Verde ed a Gabriele Montera di “Una lotta per la vita” onlus.
Alla cerimonia di conferimento della tessera al militare dell’Arma, che al di fuori dal servizio ha sventato una rapina assicurandone alla giustizia gli autori, era presente oltre al comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Arturo Guarino, il Com.te del Nucleo Radiomobile di Palermo, Ten. Col. Michele Monti. A proporla al Sindaco di Palermo era stato due settimane fa il consigliere Igor Gelarda. “Ringrazio il presidente Totò Orlando e tutti i colleghi consiglieri per la sensibilità dimostrata nei confronti di chi, ogni giorno, indossa una divisa e si occupa di difendere la città e i cittadini. Un grazie all’Arma dei Carabinieri e al vice brigadiere che, con il suo gesto, ha dimostrato che gli eroi veri sono coloro che difendono la collettività. Questo mio collega Carabiniere che ha dimostrato di essere un palermitano veramente speciale”.
“Il gesto di Michele Lo Verde, vice brigadiere del nucleo Radiomobile del comando provinciale dei Carabinieri di Palermo – ha dichiarato il sindaco – ci ricorda quanto la divisa sia un simbolo in grado di comunicare un mondo di valori, che in realtà appartiene sempre, in ogni momento, alla persona. Un mondo basato sul rispetto della legge al servizio della tutela della comunità civile”.
Commentando il riconoscimento conferito al presidente della onlus “Una lotta per la vita”, Orlando ha affermato che “Gabriele Montera ha saputo trasformare il dolore familiare in occasione di speranza. Lo ha fatto rendendo visibili i diritti dei più sofferenti, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni. Ancora una volta Palermo si conferma città dei diritti”.
L’associazione è nata per dare voce a tutte le Giulia e ai loro genitori ingiustamente privati del diritto di condurre una vita normale. Una possibilità che ai coniugi Montera è stata negata: la famiglia, infatti, ha lasciato la Calabria e si è trasferita in Sicilia per garantire alla bambina cure migliori.
Fabio Gigante