Si stava svolgendo un’esercitazione in quota, quando una delle due cordate di militari del SAGF-Soccorso Alpino della Guardia di finanza è precipitata perché la roccia, all’improvviso, ha ceduto sotto i piedi dei ragazzi del Colonnello Giuseppe Cavallaro impegnati nell’allenamento che effettuano ogni anno sulle montagne di Valtellina e Valchiavenna. Le tre giovani vittime, sono Luca Piani, 32 anni residente a Valfurva, Alessandro Pozzi, 25enne anche lui di Valfurva, e Simone Giacomelli, 22 anni di Bormio. Giacomelli e Pozzi prestavano servizio per il Sagf di Madesimo, guidato da Alessia Guanella, mentre Piani lavorava per la stazione Sagf di Sondrio diretta dal luogotenente Christian Maioglio.
Il Reparto Soccorso alpino della Guardia di Finanza è il Nucleo che si occupa delle operazioni messe in atto per portare soccorso alle vittime di incidenti o di malanni in montagna o, più generalmente, in luoghi impervi dove i normali soccorsi non possono arrivare. Tra i compiti principali svolti dal personale in servizio in questo reparto della Guardia di Finanza, ci sono: soccorso in montagna – Soccorso ad infortunati e persone in pericolo; recupero di salme e ricerca di dispersi in neve, ghiaccio, roccia e terreno vario, in collaborazione con altri organismi di soccorso alpino e con l’eventuale ausilio di mezzi aerei del Corpo e di altri enti; rilevamento dei dati per lo studio e la prevenzione degli incidenti da valanga. Protezione civile – Soccorso organizzato e coordinato in caso di eventi calamitosi; organizzazione di esercitazioni coordinate dal servizio nazionale della Protezione Civile.
Tutela ambientale – Perlustrazioni in zone montane per la vigilanza; prevenzione e repressione delle violazioni alla Legge nr. 349/86 e alla normativa vigente in materia di danni ambientali; Polizia Giudiziaria ambientale, venatoria e ittica. Militari – Vigilanza e perlustrazione di zone impervie della frontiera terrestre; ricognizione dei cippi di confine. Pubblica sicurezza e di Polizia Giudiziaria – Perlustrazione di zone impervie del territorio per la vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia di immigrazione clandestina e contrabbando.
La delicatezza dei compiti di soccorso e le responsabilità affidate a questo reparto speciale richiedono che il personale S.A.G.F. si mantenga in costante efficienza con adeguati allenamenti e continuo addestramento. A tale scopo sono previste esercitazioni mensili, comprendenti anche esercitazioni di salvataggio e studio delle valanghe, oltre a corsi di aggiornamento a cura della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN) che svolge attività di formazione, specializzazione ed aggiornamento dei finanzieri in materia di soccorso alpino (Tecnico di Soccorso Alpino, Conduttore di Cane da soccorso e tecnico di Elisoccorso) ed addestramento alpestre (istruttore di soccorso alpino, istruttore di alpinismo, istruttore di sci, alpiere e sciatore).
Come entrare nel reparto Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Sia coloro che superano il Concorso sia coloro che dall’interno fanno domanda per passare in servizio nel reparto Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, devono svolgere un corso di formazione così da prepararsi al meglio a quelli che sono i compiti e le funzioni affidate al personale di questo reparto.
L’attività addestrativa dura circa sette mesi (da febbraio a settembre) e viene svolta annualmente alla sede di Passo Rolle. Il corso di formazione per coloro che vogliono entrare nel reparto Soccorso Alpino della Guardia di Finanza è articolata su 5 moduli: Sci Alpino (esercizi propedeutici per lo sci alpino, recupero e trasporto infortunato, esercizi in valanga, approccio di materiali e tecniche per l’assicurazione, percorrenza di cascate di ghiaccio, presentazione e risoluzione interventi tipo, introduzione alle tecniche di sci alpinismo, alpinismo e soccorso alpino); sci Alpinismo (tecnica di sci alpinismo classico e in alta quota, recupero e trasporto infortunato, esercizi in valanga, approccio ai materiali o tecniche per l’assicurazione, tecnica di progressione e soccorso su cascate di ghiaccio, presentazione e risoluzione interventi tipo, introduzioni alle tecniche di alpinismo e di soccorso alpino); alpinismo su Roccia di base (esercizi per migliorare la tecnica, approccio ai materiali e tecniche per l’assicurazione, soccorrere il proprio compagno, arrampicata su diverse tipologie di terreno e diversa difficoltà, presentazione e risoluzione interventi tipo, introduzione alle tecniche di soccorso alpino); alpinismo su Roccia e Ghiaccio (esercizi propedeutici su roccia e ghiaccio, approccio ai materiali e tecniche per l’assicurazione, varie tipologie d’intervento, ripetizioni itinerari in falesia e alpinistici, esercitazioni di marcia con bivacco, introduzione alle tecniche di ricerca di persone disperse, presentazione e risoluzione interventi tipo); Manovre di Soccorso (conoscenza di tutte le manovre di soccorso, tecniche e sistemi di soccorso sugli impianti a fune, tecniche di imbraco e sbraco in hovering e con verricello, presentazione e risoluzione interventi tipo, ricerca persone disperse e manovre pratiche di rianimazione, massaggio cardiaco, la posizione laterale di sicurezza, valutazioni teoriche pratiche).
Il percorso formativo del militare Tecnico di Soccorso Alpino (S.A.G.F.) può ulteriormente arricchirsi, attraverso il conseguimento di altre specializzazioni, come quella per Conduttore cane S.A.G.F. e Istruttore cinofilo per le attività di soccorso, delle abilitazioni come quella di Tecnico di elisoccorso (S.A.G.F.) e Conduttore cane per la ricerca in macerie, o ancora di una qualificazione come quella di Istruttore di soccorso alpino.
Fabio Gigante