Il lato oscuro del sabato sera a Palermo: degrado sociale e urbano
Palermo 22 luglio 2027 – Storia di un sabato sera come ormai tanti.
È sabato sera. Il centro storico si riempie di vita, le strade si animano di un’energia vibrante che oscilla tra il fascino della tradizione e il caos dell’anarchia urbana. Una passeggiata per le vie del capoluogo siciliano può essere un’esperienza affascinante e al contempo deprimente, uno specchio di una città che lotta tra la bellezza del suo patrimonio culturale e l’inciviltà di chi ne abusa.
Si parte dalla Vucciria, il cuore pulsante delle serate palermitane. I vicoli stretti sono un labirinto di odori e suoni, dove le voci dei venditori si mescolano con la musica che esce dai locali. La gente si accalca attorno ai banchetti di street food, degustando panelle, crocchè e sfincione. Una scena che potrebbe essere idilliaca, se non fosse per i rifiuti che invadono ogni angolo, abbandonati senza ritegno. Bicchieri di plastica, bottiglie vuote e cartacce ricoprono il selciato, segno di una festa che si trasforma rapidamente in degrado. E poi c’è chi esce per cercare lite, una sorta di dimostrazione di forza e delinquenza.
Il vero punto nevralgico della città è però la Cala. Qui, il traffico impazzisce ogni sera, con automobilisti alla spasmodica ricerca di un posto per la propria auto. Scendere a piedi è impensabile per molti, che preferiscono rimanere in coda piuttosto che fare qualche metro a piedi. Gli indegni e indisciplinati non mancano mai: c’è chi addirittura parcheggia l’auto sul marciapiede di via Crispi, occupando tutto lo spazio destinato ai pedoni e alla pista ciclabile. Le immagini parlano chiaro. In questo caso, la polizia è in possesso delle targhe degli incivili, e si spera che non si faccia finta di nulla. Un esempio duro va dato!
Proseguendo verso Piazza Sant’Anna, si passa accanto a auto parcheggiate in modo selvaggio, spesso sopra le strisce pedonali o, peggio ancora, sui marciapiedi. La mancanza di rispetto per le regole del traffico è palese, con veicoli abbandonati in seconda fila che bloccano la circolazione e creano disagi. Le bici elettriche sfrecciano tra i pedoni come se la strada fosse un circuito privato. Un disordine che rende difficile anche solo camminare in sicurezza.
La serata prosegue in uno dei numerosi pub della zona, dove la musica ad alto volume e i brindisi incessanti creano un’atmosfera euforica. Ma basta guardare fuori dalle finestre per vedere giovani che urinano per strada, indifferenti ai passanti e ai residenti. Una sorta di sfregio alla comunità e alla città tutta. Ognuno fa quello che vuole.
Poi ci spostiamo verso i locali lungo via Maqueda. Qui, l’affollamento raggiunge il culmine, con migliaia di persone che si riversano nella zona pedonale cercando di defluire tra le bancarelle dei “vu cumprà” e le aree di ristorazione che spesso occupano spazi oltre i limiti consentiti. Le pattuglie di polizia sono assenti, e quando presenti, sono spesso impotenti di fronte a tanto degrado. Un problema particolarmente grave è rappresentato anche dai minori con i mezzi dolci, che di dolce hanno solo il nome, essendo pericolosissimi.
L’anarchia si manifesta anche nei cocchieri con le loro carrozze e nelle motoape che sfrecciano a velocità sostenuta con lo stereo ad alto volume. Anche questa è una certificazione del potere anarchico di questi “signori” dove le strade pedonali sembrano essere diventate una loro proprietà. Il comportamento è tipico di chi si crede “malandrino”.
Domenica mattina Palermo si sveglia con un’altra vergognosa notizia. In via Cluverio, una panchina appena installata, voluta dall’assessore Ferrandelli, è stata rubata. L’atto vandalico è stato compiuto con l’utilizzo di una sega per ferro, che ha tagliato i bulloni, permettendo al ladro di portarsi via la panca come si evince dalla foto. L’immagine del luogo del furto mostra l’ennesimo segno di degrado della nostra società, dove l’impunità e la mancanza di pene severe alimentano questi comportamenti incivili.
Questo atto di vandalismo non è un caso isolato. Anche questo lunedì si apre con numerose notizie di cronaca che testimoniano una città in preda a episodi di microcriminalità e disordine. Un futuro migliore per Palermo sembra sempre più lontano, schiacciato sotto il peso di una quotidianità fatta di degrado e inciviltà. Una riflessione amara, ma necessaria, per chi spera in un cambiamento vero e duraturo.