Si parla già del “dopo” Matteo Messina Denaro. E forse è la parte della
vicenda più importante. Addirittura più importante della cattura dello stesso
superlatitante. Cosa Nostra non aveva un capo in Messina Denaro ma solo un
personaggio di spicco. Un ex plenipotenziario di quella Cupola che vedeva in Totò
Riina il suo deus ex machina incontrastato. Dopo Riina l’amico fedele Denaro. Dopo
Denaro fiancheggiatori e personaggi di spessore diverso. Che debbono essere
assicurati alla giustizia e che potranno diventare la chiave di lettura di quanto
accaduto in questi ultimi venti anni. Politica e mafia, istituzioni e mafia,
imprenditoria e mafia. Una volta scoperto il codice verranno fuori i nomi da troppo
tempo tenuti nella cassaforte delle connivenze e delle complicità. Proprio adesso lo
Stato deve essere più forte e determinato sino al punto di sferrare il colpo di grazia
per un repulisti generale che adesso potrebbe essere davvero a portata di mano.
Un’occasione d’oro, forse unica, quella del “dopo Denaro”. Un’occasione da
sfruttare senza esitazioni e con coraggio qualora si voglia davvero eliminare gran
parte della feccia criminale, politica e istituzionale che per anni e anni ha avuto il
potere di vita e di morte in Sicilia come nel resto d’Italia e oltre. Nel punto in cui
siamo occorre spingere al massimo per portare alla luce decine di segreti che hanno
insanguinato il nostro martoriato Paese. Ora più che mai si deve conoscere la verità
su pupi e pupari da troppo tempo rimasti nella penombra di polverosi archivi sicuri,
anzi certi, di rimanere impuniti. Adesso altre verità potranno svelarci le
responsabilità che gravano su numerose stragi i cui contorni sono rimasti
colpevolmente nebulosi a protezione di intoccabili e mammasantissima. Telefonino
e agenda di Messina Denaro rappresentano la minima parte del suo enorme “data
base” che speriamo salti fuori al più presto. Ma già da ieri e da ieri l’altro
numerosissime persone non dormono più sonni tranquilli. Speriamo parimenti nella
loro cattura, solo cosi l’operazione “Denaro” potrà dirsi conclusa: ”Già dalle scorse
ore la lista degli indagati si è allungata notevolmente – dice Salvatore Calleri,
presidente della Fondazione Antonino Caponnetto – dunque gli investigatori
continuano le loro attività con la catalogazione del materiale sequestrato e con la
relativa analisi che potrebbe nascondere ancora sorprese eclatanti. Dopo l’autista
del boss, Giovanni Luppino, è finito sotto inchiesta anche il medico che aveva in cura
Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, che bene
conosceva anche altri personaggi di spicco della mafia locale. Auguriamo a
magistratura e forze dell’ordine un proficuo lavoro che, in questo momento, può
diventare determinante per assestare un colpo definitivo allo strapotere criminale”.
La mafia è un fenomeno umano, diceva Falcone, e come tutti i fenomeni umani ha
un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. L’attualità di questo
pensiero è sotto gli occhi di tutti e ci suggerisce di non perdere tempo.
Fabio Gigante