Il Comitato “Esistono i Diritti” chiude la prima settimana del Satyagraha: nuove adesioni e staffetta del digiuno fino a settembre

Iniziata la staffetta del digiuno per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di riformare il sistema penitenziario italiano. Gaetano D'Amico, Padre Gianni Notari e molte altre personalità in prima linea.

Il Comitato “Esistono i Diritti” aderisce al Satyagraha per l’Amnistia: una lotta contro il sovraffollamento carcerario

 

Il Comitato chiude la prima settimana del Satyagraha: nuove adesioni e staffetta del digiuno fino a settembre

 

Palermo, 26 agosto 2024 – Il Comitato “Esistono i Diritti”, sotto la guida del presidente Gaetano D’Amico, ha deciso di sostenere il movimento Satyagraha per l’Amnistia, promosso dal gruppo “Bellezza Radicale” e appoggiato dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino”. Questa iniziativa è un impegno concreto nella difesa dei diritti umani e nella lotta contro le condizioni inumane delle carceri italiane, ma è anche un tributo all’eredità del Partito Radicale e del suo storico leader, Marco Pannella.

Fondato nel 2011, il Comitato “Esistono i Diritti” è nato con l’obiettivo di promuovere la tutela dei diritti civili e politici, focalizzandosi sulle questioni legate alla giustizia e alle condizioni carcerarie. La particolarità del Comitato risiede nella sua natura trasversale: al suo interno, infatti, sono iscritti esponenti di tutti i partiti politici, uniti dalla comune volontà di difendere i diritti fondamentali e di promuovere riforme significative in ambito penale e carcerario.

Sebbene Marco Pannella sia scomparso nel 2016, la sua influenza continua a vivere attraverso coloro che, come Gaetano D’Amico, hanno abbracciato i suoi insegnamenti come un punto di riferimento morale e politico. D’Amico, considerandosi un discepolo di Pannella, ha ereditato la convinzione che il cambiamento sociale possa essere ottenuto attraverso la non violenza, la disobbedienza civile e la forza della verità, principi che sono alla base del Satyagraha.

Il Partito Radicale, sotto la leadership di Pannella, ha storicamente utilizzato strumenti come lo sciopero della fame per portare all’attenzione pubblica le condizioni disumane nelle carceri e per promuovere riforme cruciali come l’amnistia per i reati minori. Questa tradizione di lotta non violenta è stata ripresa dal Comitato “Esistono i Diritti”, che con il Satyagraha per l’Amnistia intende sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’urgenza di riformare il sistema penitenziario italiano, ponendo l’accento su una riforma carceraria che garantisca condizioni dignitose per tutti i detenuti e che affronti con urgenza il drammatico problema dei suicidi, sia tra i detenuti che tra le guardie carcerarie.

“Lottiamo per ridare dignità alle persone detenute e per ristabilire un senso di giustizia nel nostro Paese,” ha dichiarato D’Amico, evidenziando come l’eredità di Pannella continui a guidare le azioni del Comitato. Il Satyagraha, come forma di resistenza non violenta, richiama l’approccio gandhiano che tanto ha influenzato il Partito Radicale, dimostrando come la verità e la giustizia possano essere potenti strumenti di cambiamento.

La staffetta del digiuno, iniziata una settimana fa con D’Amico come primo partecipante, ha visto l’adesione di numerose figure pubbliche. Tra queste, spiccano politici, giornalisti, avvocati, artisti e cittadini comuni, molti dei quali condividono una doppia appartenenza: quella al partito e quella al Comitato “Esistono i Diritti”. Questa caratteristica di adesione trasversale dimostra come il Comitato sia riuscito a unire diverse sensibilità politiche sotto un unico obiettivo comune: la difesa dei diritti umani.

Tra le personalità di spicco che hanno aderito, si distingue anche Padre Gianni Notari, direttore del Centro Arrupe, che prenderà la staffetta nei primi giorni di settembre. Il Centro Arrupe ha aderito con grande sensibilità all’iniziativa, contribuendo a mantenere viva l’attenzione sulla necessità di una riforma carceraria. La staffetta del digiuno proseguirà fino alla fine di settembre, quando sarà conclusa dal consigliere Alberto Mangano, anch’egli iscritto al Comitato e con una forte tradizione di impegno civile e politico.

Hanno aderito al Satyagraha Amnistia per la Repubblica con un giorno di digiuno, tra gli altri, Gianfranco Miccichè, Massimo Accolla, Totò Cuffaro, Pino Apprendi, Gianluca Inzerillo, Gaetano D’Amico, Alberto Mangano, Rosario Arcoleo, Eleonora Gazziano, Rossana Tessitore, Valentina Chinnici, Giorgio Bisagna, Francesco Leone, Massimo Giaconia, Marcello Longo, Martina Rao, Enrico Scaletta e Palmira Mancuso…

 

Cos’è il Satyagraha?

Il Satyagraha, termine coniato da Mahatma Gandhi all’inizio del XX secolo, unisce i concetti sanscriti di satya (verità) e agraha (insistenza, forza), indicando la “forza della verità” o la “fermezza nella verità”. Gandhi sviluppò questa filosofia di resistenza non violenta durante la sua lotta contro le discriminazioni razziali in Sudafrica e la applicò successivamente nel movimento per l’indipendenza indiana.

Il Satyagraha non è semplicemente una strategia politica, ma un approccio alla vita che richiede disciplina morale e una forte fede nella bontà umana. Si basa sull’idea che la verità e la giustizia alla fine prevalgano se sostenute con convinzione e pazienza. Attraverso la non violenza, Gandhi credeva che anche i più potenti oppressori potessero essere persuasi a cambiare le loro politiche ingiuste.

Il Satyagraha ha avuto un impatto significativo non solo in India, ma in tutto il mondo, influenzando leader come Martin Luther King Jr. e Nelson Mandela nelle loro lotte per i diritti civili e contro l’apartheid. Ancora oggi, il Satyagraha è un simbolo potente di resistenza pacifica e una guida morale per chi combatte l’oppressione e l’ingiustizia.

In Italia, questo principio ha ispirato movimenti contemporanei come quello sostenuto dal Comitato “Esistono i Diritti”, che utilizza il digiuno come forma di protesta non violenta per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di riformare il sistema carcerario, mantenendo vivo lo spirito del Satyagraha.

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