La Madonna Oditrigia torna alla Confraternita dei Cocchieri di Palermo
Scarpinato: “Simbolo fortemente identitario”
“Il dipinto, al di là del suo attestato valore storico artistico, rappresenta un simbolo identitario di appartenenza alla Confraternita – ha dichiarato l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Oggi finalmente, dopo averlo restaurato e preservato dall’incuria del tempo, possiamo restituirlo alla Comunità”.
L’opera, un dipinto ad olio su tela risalente alla fine del XVII secolo, è attribuita a un autore sconosciuto. Le sue dimensioni imponenti (cm 290 x 190) e la complessità iconografica ne fanno un esempio unico del patrimonio artistico della Confraternita.
Un capolavoro di arte sacra
La pala d’altare rappresenta Dio Padre nell’atto di incoronare la Madonna, raffigurata con Gesù Bambino tra le braccia. Accanto a lei si trovano due figure maschili, probabilmente i monaci basiliani o calogeri delle tradizioni sacre siciliane, intenti a trasportare una cassa contenente il simulacro della Madonna dell’Itria. La scena è arricchita dalla presenza di cherubini e dalla colomba dello Spirito Santo che irradia la luce dell’incoronazione. A terra, inginocchiato, è raffigurato San Riccardo, il santo protettore della Confraternita.
“Durante l’esame dettagliato del dipinto in luce visibile – ha spiegato Alessandra De Caro, direttrice del Centro per il restauro – è stato possibile osservare la presenza di una scritta che si è svelata solo dopo la rimozione del telaio. La scritta è divenuta leggibile dopo le operazioni di pulitura, permettendo di identificare il nome della figura sovrastante in San Riccardo Ve”.