L’associazione Nazionale Carabinieri, che oggi aggrega carabinieri in servizio, in congedo, i loro familiari e tutti i simpatizzanti in quella che è sentita la grande famiglia dell’Arma, affonda le proprie radici nelle esperienze di mutuo soccorso della società civile dell’800. A Milano, il 1° marzo 1886, si costituisce la Società di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali, la prima vera associazione tra militari non più in servizio. 138 anni fa dunque ha origine la storia dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri.
L’associazione, che è apolitica e non persegue fini di lucro, si propone i seguenti scopi: promuovere e cementare i vincoli di cameratismo e di solidarietà fra i militari in congedo e quelli in servizio dell’Arma, e fra essi appartenenti alle Forze Armate ed alle rispettive associazioni; tenere vivo fra i soci il sentimento di devozione Alla Patria, lo spirito di corpo, il culto delle gloriose tradizioni dell’Arma e la memoria dei suoi eroici caduti; realizzare, nei limiti delle possibilità, l’assistenza morale, culturale, ricreativa ed economica a favore degli iscritti e delle loro famiglie; promuovere e partecipare – anche costituendo appositi nuclei – ad attività di Volontariato per il conseguimento di finalità assistenziali, sociali e culturali. Nella sua formazione originaria lo statuto prevedeva, tra l’altro, di: erogare sussidi ai soci ammalati; interessarsi al fine di procurare lavoro o impiego ai soci disoccupati; onorare i soci deceduti; prendere parte a tutte le cerimonie o feste che esaltano la Fede e la grandezza della Patria e delle Istituzioni; tenere il massimo contatto e la massima cordialità con le altre Associazioni; mantenersi estranei da attività politiche.
Dopo la nascita del sodalizio milanese si assiste a un fiorire di associazioni di carabinieri anche in altre città italiane.
Fabio Gigante