Proseguono le violenze in tutto l’Afghanistan. I Talebani, come Erode il Grande con la Strage degli Innocenti, sono alla ricerca, casa per casa dei militari dell’esercito governativo, dei funzionari che lavoravano nelle unità investigative del precedente governo, di coloro che in qualche modo avevano collaborato con i contingenti di occupazione, dei giornalisti, di membri di minoranze religiose e di famiglie con componenti che hanno partecipato alle attività delle Ong nel Paese prima del cambio al potere. In una dichiarazione ufficiale i leader della chiesa afghana hanno affermato al gruppo missionario Frontier Alliance International che i Cristiani sono presi di mira. “I talebani – si legge nella nota – hanno una lista di noti cristiani che stanno cercando per ucciderli. Tutti i confini con i Paesi vicini sono chiusi e tutti i voli da e per sono stati sospesi, ad eccezione degli aerei privati. La gente fugge in montagna in cerca di asilo. Sono completamente dipendenti da Dio, che è l’Unico che può e li proteggerà”. Le persone devono contrassegnare la loro casa con una “X” se hanno una ragazza di età superiore ai 12 anni, in modo che i talebani possano prenderle. Se trovano una ragazza e la casa non è stata contrassegnata, giustiziano l’intera famiglia. Se viene trovata una donna sposata di 25 anni o più, i talebani uccidono prontamente il marito, le fanno quello che vogliono e poi la vendono come schiava del sesso. Chi viene trovato, peggio per lui. Chi invece è fuggito, peggio per i suoi familiari. Il loro motto: “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”. Il tempo che occorre per trovare e stanare i loro nemici per poi ucciderli. Si stima che siano circa 300mila i civili afghani che in 20 anni hanno collaborato con gli Stati Uniti. Di questi, sono in salvo – grazie a un visto speciale – in circa 15mila. Altre 18mila persone sono in attesa dell’autorizzazione; per tutti gli altri non si profilano soluzioni chiare e immediate. Tra le vittime di questa assurda e crudele caccia al nemico anche l’ex capo del polizia della provincia afgana di Badghis, vicino a Herat, catturato, torturato e brutalmente giustiziato dai talebani. La sua morte, è stata immortalata in un video girato col telefonino e poi diffuso sui social network attraverso gli account e i gruppi degli integralisti islamici.
“Nelle ultime ore, – riporta il Washington Post – i cinque siti web ufficiali dei talebani, utilizzati per la propaganda in diverse lingue, sono scomparsi da internet. Non è chiaro se si tratti di un problema tecnico o di altro. Site Intelligence Group, il sito che monitora l’attività di terroristi ed estremisti online e sui social, ha segnalato anche come numerosi gruppi WhatsApp usati dai talebani siano stati chiusi nelle ultime ore. Secondo un documento redatto dal Centro norvegese per le analisi globali (Rhipto), gruppo norvegese di intelligence che collabora con l’Onu, i talebani “hanno condotto una mappatura anticipata degli individui, prima ancora di prendere il controllo di tutte le principali città e stanno arrestando e/o minacciando di uccidere o arrestare i familiari di individui mirati, a meno che non si arrendano ai talebani”. In queste ore starebbero facendo anche controlli alla ricerca di individui sospetti anche all’aeroporto della capitale, preso d’assalto da migliaia da afghani che cercano disperatamente di lasciare il paese, prima della scadenza del 31 agosto, imposta da Biden per il ritiro delle truppe statunitensi. Accedere all’aeroporto di Kabul, però, non è così semplice. All’esterno migliaia di persone attendono nella speranza di riuscire a salire a bordo di un volo per lasciare il Paese, con i talebani che continuano a ostacolare l’accesso allo scalo. I primi segni di cedimento riguardo la sicurezza dell’aeroporto di Kabul arrivano dalla Svizzera che ha rinviato un volo charter per l’Uzbekistan per aiutare le operazioni di evacuazione dall’Afghanistan, spiegando che nelle ultime ore c’è stato un “peggioramento” che ha ostacolato l’accesso a terra all’aeroporto di Kabul.
“La situazione della sicurezza intorno all’aeroporto di Kabul è peggiorata notevolmente nelle ultime ore. Un gran numero di persone davanti all’aeroporto e scontri a volte violenti ostacolano l’accesso all’aeroporto di Kabul”, si legge in una nota del ministero degli Esteri svizzero, riportata da Ansa. Allo stesso modo anche l’ambasciata Usa in Afghanistan ha emesso un avviso di sicurezza consigliando ai cittadini americani di evitare di recarsi all’aeroporto di Kabul. E parla di “potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli” dell’aeroporto.
“Stiamo consigliando ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi in aeroporto e di evitare i cancelli aeroportuali in questo momento a meno che non si ricevano istruzioni individuali da un rappresentante del governo degli Stati Uniti per farlo. Non posso garantire quale sia il risultato finale, né che sarà senza perdite – ha detto in conferenza stampa Biden – ma come comandante in capo, posso assicurarvi che mobiliterò ogni risorsa necessaria”.
Fabio Gigante