Sono diverse, in questi giorni, le scuole che visitano la mostra audiovisiva “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella guerra di liberazione 1943-1945” ospitata a Palazzo Sclafani sede della Caserma Rosolino Pilo dell’Esercito. Ieri mattina gli alunni insieme ai docenti del Liceo Classico “V. Emanuele II° di Palermo e della Scuola Media “Ciro Scianna” di Bagheria hanno partecipato a questa importante iniziativa.
Un progetto espositivo itinerante per illustrare il lungo e doloroso percorso di costruzione della Repubblica Italiana organizzata dallo Stato Maggiore dalla Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la sinergia interistituzionale del Comando Militare Esercito “Sicilia” e della Fondazione Federico II. Attraverso fotografie, pannelli grafici, postazioni video interattive e documenti, la mostra si propone di illustrare e far conoscere in modo semplice e diretto una delle vicende più complesse e dolorose della nostra storia nazionale: quella relativa ai crimini nazifascisti commessi in Italia e all’estero sulla popolazione civile e sui militari italiani dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Uno dei punti di forza della mostra, è quella di far conoscere il sacrificio dei meridionali e dei siciliani. “
Questa iniziativa, che la Difesa ha fortemente supportato, – ha sottolineato il Generale di Divisione, Maurizio Angelo Scardino, Comandante del CME “Sicilia”, in occasione dell’inaugurazione – è un evento speciale che ci consente di arrivare ad un obiettivo, cioè la platea dei giovani. Dobbiamo portare avanti il culto della memoria, mettere i giovani a contatto con informazioni che devono essere tramandate. I giovani saranno le future classi dirigenti, devono sapere e capire quello che è successo. In maniera che non si ripetano gli stessi errori, e che si continui ad andare verso un futuro sempre più prospero, di pace e di sicurezza”.
La mostra, aperta fino al prossimo 5 gennaio è articolata in quattro sezioni: la prima sezione è dedicata ai crimini di guerra militari, la seconda ai crimini di guerra commessi in Italia sulla popolazione civile, la terza ai deportati e la quarta sezione è dedicata ai processi dal dopoguerra ad oggi (1949-2013). La memoria è il filo conduttore che collega il presente al futuro, mantenendo saldi valori irrinunciabili, quali quelli della Democrazia e della pace. Con questa sequenza di avvenimenti ed argomenti la mostra si propone di far conoscere in maniera semplice una delle pagine più dolorose e complesse della nostra storia Nazionale.
Fabio Gigante