I pionieri del volo: I fratelli Wright

1909
Orville and Wilbur Wright pose for the camera.

Sin dall’antichità l’uomo ha avuto il desiderio di staccarsi da terra, alzarsi in volo e prendere quota.

Un classico esempio è dato da Dedalo il quale per fuggire dal labirinto del re Minosse realizza per se e suo figlio Icaro delle ali di cera.

Icaro non ubbidendo al padre, vola troppo in alto e avvicinandosi al sole le ali si sciolgono, precipita e muore. Icaro, può considerarsi un po’ il progenitore di tutti gli aviatori, che dopo molti secoli riuscirono a coronare il loro sogno. E’ ai primi del ‘900 che il sogno di volare si concretizza grazie ai fratelli Wilbur e Orville Wright.

Nati nello Stato americano dell’Indiana, Wilbur nel 1867 mentre Orville nel 1871 i due non ebbero studi universitari ma entrambi godettero di un’ottima formazione studiando privatamente. Prima di interessarsi al volo, si dedicarono dapprima alla stampa poi aprirono un’officina di biciclette successivamente si dedicarono al volo in quanto il lavoro permise loro di mettere da parte il denaro necessario al finanziamento delle successive ricerche aeronautiche.

Wilbur e Orville, in seguito ai loro studi, si resero conto che era possibile sollevare da terra mezzi più pesanti dell’aria dotati di motore, con l’intento di affrontare contemporaneamente tre difficoltà: realizzare una superficie in grado di sostenere il volo (le ali); disporre di un sistema per bilanciare e controllare l’aeroplano; collocare un motore adatto. La seconda sembrava più difficile da risolvere, ma grazie all’esperienza assimilata nella costruzione di biciclette li convinse che si poteva affrontare l’ostacolo. I fratelli Wright si resero conto che correggendo l’angolazione delle ali, il mezzo avrebbe ricevuto la spinta in grado di modificare la direzione di volo.

Appurata sperimentalmente questa illuminazione nel 1899 su un aquilone, la applicarono in seguito a un grosso aliante trainato da un mezzo a terra. Passarono poi a un aereo in grado di trasportare un passeggero: dopo aver costruito diversi prototipi nel 1902 realizzarono un mezzo che si guidava un po’ come oggi si manovra un deltaplano. In seguito a questi studi e ricerche, furono pronti a costruire un vero e proprio aeroplano, il Flyer.

Il suo primo volo avvenne nel 1903, aveva un’apertura alare di 12 m, massa di circa 340 kg (compreso il pilota), dotato di un motore a scoppio con quattro cilindri e potenza di 12 CV. Wilbur e Orville dovettero costruire da soli il motore perché quelli disponibili sul mercato costavano troppo.

Il telaio era realizzato in legno, le ali in tessuto pesante, il sistema di controllo era composto da un timone che azionava alcuni tiranti. Il 17 dicembre del 1903, a Kitty Hawk, in Pennsylvania, i fratelli Wright riuscirono a effettuare quattro brevi voli, il più lungo durò 59 secondi, segnando così la nascita dell’aviazione.

Nel 1904 i due fratelli riuscirono per la prima volta a descrivere un intero cerchio in volo ritornando al punto di partenza e rimanendo in aria per 1 minuto e 36 secondi. L’anno successivo costruirono finalmente quello che si poteva chiamare un aereo efficiente, in grado di volare per diverse decine di minuti e brevettarono la loro invenzione per commercializzarla. Negli anni seguenti l’aviazione fece rapidamente progressi enormi, grazie al contributo di molti altri inventori.

Anche se furono sempre riconosciuti come i veri eroi della storia del volo, i fratelli Wright spesero molto del proprio tempo in cause legali contro altri costruttori di aeroplani. Nel 1912 Wilbur morì, così Orville dovette occuparsi dell’azienda. Il quale continuò l’attività ma dopo un paio di anni fu costretto a vendere anche la sua parte e fare da consulente di aziende private e del governo statunitense fino a quando nel 1948 morì.

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