Si potrebbe pensare che i dirigibili siano stati relegati alla storia. Nel 1937 la tragica fine del disastro del LZ 129 Hindenburg, era il nome di uno Zeppelin tedesco, ha segnato la fine dell’era dei dirigibili. Pochi mezzi di trasporto hanno mai affrontato una tale battuta d’arresto basata su un singolo incidente. Il famoso filmato del dirigibile tedesco che cade tra le fiamme è diventato l’immagine travolgente di una tecnologia apparentemente condannata a non “volare” più. Da qualche anno alcune società in tutto il mondo stanno cercando di riportare in vita gli spettacolari dirigibili.
L’Atlas LTA, una società israeliana di recente costituzione, sta sviluppando una famiglia di dirigibili innovativi denominati ATLANT. Il modello più grande è l’ATLANT 300, è lungo 200 metri di lunghezza, largo 100 metri e 50 metri di altezza. E’ in grado di trasportare 165 tonnellate di carico a 2.000 KM ad una velocità di 120 KM/h con tutte le condi-meteo. Altri due modelli sono l’ATLANT 30 e l’ATLANT 100, più piccoli e possono trasportare 18 e 60 tonnellate. Questi dirigibili sono i veri rivoluzionari nel mondo della consegna delle merci aviotrasportate in quanto non necessitano di strutture a terra per decollare o atterrare. Oggi, tutti i mezzi di trasporto esistenti richiedono la realizzazione di costose infrastrutture come porti, aeroporti, ferrovie, ecc. Tali strutture sono concentrate in grandi aree industriali e densamente popolate, lasciando molti altri luoghi isolati.
Gli ATLANT possono raggiungere ugualmente aree sviluppate e sottosviluppate senza alcuna conseguenza per la natura circostante. Questa capacità ha attirato l’attenzione delle organizzazioni umanitarie, come il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Un altro esempio sul ruolo di ATLANT è il mondo industriale ed in particolare il trasporto delle grandi pale delle turbine eoliche.
Oltre al trasporto merci, ATLANT creerà una nuova dimensione nei viaggi aerei con voli a corto raggio e con una cabina passeggeri ad alto comfort verso numerose destinazioni difficili da raggiungere per portare i viaggiatori nei luoghi più esclusivi e nascosti della terra come i Poli o le isole tropicali. “I dirigibili sviluppati da Atlas – dichiara Gennadiy Verba, amministratore delegato e fondatore – hanno una serie di vantaggi rispetto agli aeromobili ed al trasporto via terra. Primo, il basso costo tonnellata-chilometro. Bassissime emissioni emissioni di CO2, circa il 30-40% in meno rispetto agli aeroplani più efficienti e 5-7 volte in meno rispetto ai migliori elicotteri pesanti”.
Gli ATLANT possono decollare verticalmente, collegando qualsiasi luogo, punto a punto proprio come un elicottero o un drone, con la differenza di trasportare carichi molto pesanti con distanze molto più lunghe ad un costo molto inferiore. La società israeliana ha in cantiere anche un dirigibile elettrico turistico. Si tratta del progetto di punta dell’azienda che dovrebbe trasformarsi in realtà in 4-5 anni. Si chiamerà Atlas-11, ed è progettato per 19 persone (2 membri di equipaggio e 17 passeggeri). Oltre agli ovvi aspetti commerciali, questo splendido dirigibile promuoverà l’importante idea del volo green.
Fabio Gigante