“Continuano a sbarcare dai nostri porti nazionali ed in Sicilia in particolare quintali e quintali di grano proveniente dalla Turchia, Russia, Spagna e Francia contaminato dal glifosato, un noto erbicida di cui è vietato servirsi in pre-raccolta al fine di favorire le operazioni di trebbiatura”.
A dichiararlo è Filippo Virzì , Componente del Comitato Consultivo INAIL di Palermo- settore Agricoltura per l’UGL.
“La salute dei consumatori viene scambiata per mero business, – spiega Virzì – la stessa viene messa in serio pericolo dell’uso indiscriminato di pesticidi, il grano trattato diventa farina, pasta e derivati, fino ad arrivare sulle nostre tavole”.
“Raccogliamo e condividiamo la denuncia di GranoSalus, – aggiunge Virzì – l’associazione, fondata da produttori di grano duro, la quale ha presentato anche una denuncia alla Commissione UE per mancata attuazione del reg Ue 2016/1313 da parte dell’Italia”.
“Si tratta- spiega – della normativa che regola l’utilizzo del glifosato, il noto erbicida di cui è vietato servirsi in pre-raccolta al fine di favorire le operazioni di trebbiatura, che si adottino dei seri protocolli sulla sicurezza, con la salute della gente non si gioca”.
“Vi è il sospetto scientificamente fondato – denuncia Virzì – che l’uso della farina contaminata sia la causa scatenante dell’esplosione di varie patologie, una fra tutte la celiachia”.