I comuni sono sul lastrico e più che mai senza soldi. A rischio ci sono i servizi essenziali: sociale, trasporto, stipendi etc.
Ecco come da prassi il Governo Conte bravissimo ad annunciare per poi NON concretizzare nulla.
Il vuoto di tante conferenze a cui non segue quasi nulla.
Ad oggi, sono oltre 33mila le imprese artigiane italiane che si sono arrese. Chiudere è meglio!
Se da una parte c’è la situazione economica delle imprese e delle famiglie che pagano il prezzo di tanti annunci all’insegna del nulla: cassa integrazione di migliaia di lavoratori di marzo ancora da percepire; le 600 euro di cui ancora più di un terzo delle partite iva non li ha ricevuti, il finto fondo perduto pari al 20% della differenza del periodo aprile 2019/aprile 2020 che sa quando arriverà e…tanto altro, situazione che ormai al collasso. L’incapacità di questo governo è oramai certificata. lo dimostra anche il mal contento della maggioranza che a stento si sostiene.
Arriva adesso, come più volte preannunciato, il resoconto dei comuni Siciliani di cui Orlando è Presidente, l’ANCI.
Ecco arrivare in redazione una sorta di ultimatum a firma del primo cittadino del capoluogo siciliano:
“Non c’è Governo che possa reggere alla bancarotta dei Comuni e all’interruzione dei servizi ai cittadini, alle famiglie e alle imprese che ne deriverebbero.
Se il Governo nazionale proseguirà nella strada intrapresa, si assumerà le conseguenze politiche e sociali delle proprie scelte e sancirà il proprio suicidio, con una “auto-spallata”.
Da settimane i sindaci, tutti i sindaci di tutte le parti politiche continuano a ripetere che il rischio di bancarotta collettiva è sempre più alto ed imminente, ma la risposta è stata una lunga lista di provvedimenti parziali, dilatori ed insufficienti.
C’è di fondo il problema di quello che appare un tentativo di delegittimazione istituzionale della figura dei sindaci che si vorrebbe ridotti al ruolo di passacarte di provvedimenti adottati altrove, non concordati, spesso contraddittori.
Occorre un urgentissimo cambio di rotta, con provvedimenti immediati del Governo nazionale di cui solo il Presidente del Consiglio può e deve farsi garante e al quale, proprio per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente con i Sindaci delle città metropolitane.
Chiediamo innanzitutto una serie di provvedimenti a costo zero per lo Stato, ma che da subito darebbero possibilità di manovra alle amministrazioni comunali: sia ripristinato il potere di ordinanza, che corrisponde alla possibilità che i sindaci esercitino le proprie prerogative; siano aboliti i vincoli del patto di stabilità che rallentano o bloccano del tutto la spesa delle somme già disponibili; siano modificati i parametri dei fondi di accantonamento e per l’utilizzo degli avanzi di amministrazione.
A questi provvedimenti, che, lo ripeto, sono del tutto a costo zero, andranno necessariamente aggiunti quelli per il sostegno economico, soprattutto per compensare le fortissime perdite erariali che tutti i Comuni stanno subendo per il taglio di Tosap, Tari, Imposta di soggiorno e certamente anche per le addizionali IRAP e Irpef.
Torno infine a chiedere un rifinanziamento pur modesto degli interventi per l’assistenza alimentare e di prima necessità. Le somme stanziate si sono esaurite in poche settimane, segno della violenta crisi sociale in atto, e non c’è più tempo da perdere, in attesa che si superino lungaggini e perplessità sull’effettivo avvio del Reddito di emergenza.
La situazione è drammatica ma ancora non irreversibile. Spetta al Governo nazionale e al Presidente del Consiglio fare le scelte necessarie per garantire la tenuta istituzionale e quella democratica del paese, di cui i Comuni sono il terminale nelle comunità locali.”
Lo ha dichiarato il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando