“Ci vogliono le unità speciali di continuità assistenziale che possano andare a casa dei pazienti con un infermiere e due medici, come mi sembra già si verifichi in Emilia Romagna e cominci a verificarsi in Lombardia. Però i medici e gli infermieri non si possono inventare quando c’è una pandemia. In Italia già dal 1914 si lamenta una deficienza strutturale nell’organico di medici e infermieri. Non è un errore di oggi. Il nostro servizio nazionale è stato ulteriormente sottofinanziato negli ultimi venti anni. Il vaccino, quando arriverà, andrà a coprire in una prima fase le esigenze degli operatori sanitari e delle forze dell’ordine e di tutti quelli che svolgono servizi di pubblica utilità. Le modalità di somministrazione saranno sicuramente più semplici. Agli altri toccherà molto dopo e, quindi, penso che avremo tutto il tempo per organizzarci, anche perché non tutti i vaccini hanno bisogno di una conservazione a ottanta o anche sessanta gradi sotto lo zero e di modalità di trasporto fuori dal comune”. Lo dichiara il dottor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, in una intervista a Spray News.