Giuseppe La Loggia e la sua visione della Sicilia. Un convegno all’ARS per ricordarlo nel trentennale della sua scomparsa.
Ieri all’ARS, in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe La Loggia, già presidente dell’Assemblea e della Regione Sicilia, si è tenuta una tavola rotonda alla presenza di illustri giuristi ed esperti di diritto costituzionale dal titolo: “Il sistema delle Autonomie differenziate – 1994/2024: l’attualità di una visione non divisiva”.
Dai lavori del convegno è emerso come il pensiero di La Loggia risulti ancora estremamente attuale, improntato al bene della sua terra: uno degli aspetti centrali dell’evento era costituito infatti dalla discussione sulla riforma, oramai in dirittura d’arrivo, relativa al sistema delle Autonomie differenziate che riconosce l’autosufficienza per le regioni ordinarie, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
Ad aprire il convegno il Vicepresidente del Centro Studi Giuseppe La Loggia, Gianfranco Amenta, che ha voluto raccontare il lungo impegno politico e sociale dell’illustre siciliano e come lo stesso sia stato il punto di riferimento di una classe dirigente che si è successivamente formata.
Nel corso del suo intervento, Amenta ha anche descritto le attività di cui il Centro studi si è fatto promotore in questi anni, al fine di stimolare tra i giovani un dibattito costruttivo, anche per ovviare alla carenza conoscitiva delle norme dello statuto speciale siciliano. Un’interessante iniziativa del Centro Studi, che sarà a breve concretizzata, sarà quella della distribuzione dello statuto regionale alle classi dell’ultimo anno delle scuole.
Molto sentito è stato l’intervento di Enrico La Loggia, figlio dell’ex presidente, il quale ha portato avanti l’eredità politica del padre rivestendo anche la carica di Ministro degli affari regionali, che ha evidenziato come la visione dell’illustre genitore fosse indirizzata unicamente verso la garanzia dei siciliani, in una concezione altruistica e scevra da interessi personali. Nel suo discorso ha ricordato inoltre le difficoltà che il padre ha incontrato nella sua idea politica, criticando fortemente i recenti tentativi di separazione tra le Regioni, i quali tendono a dimenticare i principi solidali che animano anche la nostra Costituzione.
All’evento era presente anche il Sindaco Roberto Lagalla, il quale ha evidenziato le difficoltà di amministrare ottenendo buoni risultati come gestore della cosa pubblica: ha rappresentato la necessità di fornire alla città risposte concrete alle molteplici urgenze che un grande centro come Palermo ogni giorno chiede che vengano risolte, lamentando un’eccessiva lentezza della burocrazia. Nel corso del suo intervento ha ricordato la figura di La Loggia, la sua visione e il sogno del riscatto siciliano che da sempre lo ha animato.
Al riguardo è intervenuto Pietro Massimo Busetta, presidente del Centro Studi Giuseppe La Loggia, il quale ha sottolineato il rischio che la riforma sull’autonomia regionale provochi una spaccatura nel paese, auspicando una mobilitazione popolare contro tale modifica. Il rischio concreto, ha affermato, si sostanzia in una differenza economica marcata tra nord e sud, ancor più di quanto, detto divario, lo sia già adesso.
Allo stesso modo Adriano Giannola, presidente della Swimez, la quale promuove lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno al fine di proporre concrete soluzioni, ha sottolineato che la riforma sull’autonomia regionale risulta ambigua e molto pericolosa.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di altri illustri relatori, quali Andrea Patroni Griffi, professore ordinario di diritto pubblico dell’Università Vanvitelli, Giuseppe Verde, ordinario di diritto pubblico all’Università di Palermo, Massimo Villone, professore emerito di diritto costituzionale dell’Università Federico II di Napoli e in teleconferenza Roberto Occhiuto, Governatore della Regione Calabria: tutti hanno confermato le serie preoccupazioni relative a questa riforma, la quale potrebbe indebolire il territorio cedendo la sovranità statale a poche regioni a discapito di altre.
Dai lavori del convegno è emerso come, dinanzi la possibile spaccatura economico – sociale del Paese, risulti necessaria l’eguaglianza sostanziale, attuando il federalismo fiscale con un riferimento concreto al regionalismo solidale, così come pensato già da Giuseppe La Loggia.