Gaming, un giovane siciliano fenomeno degli esport

In Italia la febbre degli esports non è ancora davvero arrivata, ma c’è un ragazzino che sta mettendo ko i suoi colleghi più grandi ed esperti a suon di vittorie

Gaming, un giovane siciliano fenomeno degli esport

Il settore del gaming è in costante evoluzione e, soprattutto, sembra essere in salute. Che si tratti di videogiochi tradizionali o quelli flash non importa. Si gioca ovunque: dalle console agli smartphone, passando per internet, regno indiscusso dei browser games, giocabili sui migliori siti di casino online e su quelli di giochi gratuiti. Di conseguenza, l’appeal dei videogames fa breccia nel cuore degli appassionati tanto da far diventare questi ultimi protagonisti anche di veri e propri tornei internazionali. Parliamo, quindi, di esports, fenomeno che si sta espandendo anche nel nostro Paese, dove alcuni giovani gamers stanno tentando la via del successo. È il caso, ad esempio, di un giocatore siciliano Francesco Ferrarese il quale a soli 13 anni sta impressionando tutto il mondo degli esports sbaragliando tutti gli avversari.

Il baby talento siciliano

In Italia la febbre degli esports non è ancora davvero arrivata. Questa disciplina si sta iniziando ad affacciare lentamente e con essa anche tutto ciò che ruota attorno all’evento: dalle industrie del gaming, sempre più interessate a finanziare tornei ed eventi, al marketing, dall’organizzazione di eventi fino alla gestione dei campioni della disciplina. Un passatempo che non è più solo tale ma attrattore di player, appassionati e palestra di campioni di categoria con tanto di premi, trofei e voli verso i tornei internazionali. E in Italia c’è un ragazzino che sta mettendo ko i suoi colleghi più grandi ed esperti a suon di vittorie. Si tratta di Francesco Ferrarese, siciliano di Siracusa classe 2009. A 13 anni Kekko_zero9, questo il suo nickname, si è piazzato terzo alle qualificazioni europee per le FGS23 di FIFA23, un torneo competitivo organizzato direttamente dal colosso di EA Sports, con la squadra di Reply Totem. Grazie a questa sua vittoria, l’ennesima, Francesco si è rivelato uno dei giocatori più attesi di ogni torneo e ora è pronto a scalare la carriera da player professionista.

Quanto valgono gli esports in Italia

Il mondo degli esports però non è solo fatto di campioni in erba e prodigi del gaming. O meglio, i players professionali sono il punto finale di una macchina che muove un intero settore dell’economia di un Paese. Un comparto molto vivo e in continua evoluzione anche a livello mondiale. Il settore, infatti, genera un giro d’affari, a livello globale, di circa 200 miliardi di dollari. Soldi che sono il prodotto di una serie di aspetti di questo comparto come il producing, l’editing, il marketing, i diritti di immagine, gli accordi con le tv per i diritti televisivi, le sponsorship, il ticketing, l’organizzazione di fiere ed eventi e tutto ciò che vi ruota attorno. Insomma, immaginando cosa può esserci tutto intorno a questo mondo il futuro è più che roseo.

E in Italia? Beh, nel nostro Paese il settore esports muove circa 47 milioni di euro, un dato che non è male pensando che è un numero in crescita rispetto al 2021 con un +4%. Di questa cifra bisogna considerare che l’impatto diretto di questo settore, in termini occupazionali, porta un valore di circa 38 milioni di euro. Numeri, dunque, che in Italia tenderanno a salire anno dopo anno con un conseguente impatto sull’economia che guarderà a questo comparto non più come un settore di nicchia trascurabile ma un mondo da tenere sotto controllo e su cui investire sotto ogni aspetto.

Redazione

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