Formazione Sicilia: torna lo spettro-oligopolio. Prove di forza su un emendamento pericoloso
Un emendamento presentato in modo poco evidente, nascosto, “ammucciato” direbbe qualcuno dalle parti nostre che può sollevare interrogativi sulla sua reale intenzione. E i dubbi sono più che leggittimi.
L’atto, anzi l’emendamento a firma di Fabrizio Ferrara, va contro gli stessi principi adottati dal Governo precedente, Musumeci.
Sebbene la legge fosse stata modificata in modo favorevole da politici della stessa formazione, sembra esserci un cambio di pensiero riguardo alla questione. Il deputato Ferrara, primo firmatario dell’emendamento, sostiene che con questo atto, di promuovere la libera concorrenza.
Tuttavia, ci sono molti Enti con direttori e lavoratori che vedono questo tentativo come un “ritorno al passato”, quando nel settore della formazione si assisteva a una corsa per accaparrarsi il maggior numero di corsi e la distribuzione di milioni e milioni di euro ai “grossi” della Formazione. Questa situazione, come raccontato nelle pagine di cronaca siciliana. portava a situazioni estreme e illegali come corsisti iscritti a più corsi, scarsa qualità dell’insegnamento e soprattutto a una vera discriminazione verso i piccoli Enti che venivano “schiacciati” dal sistema.
È fondamentale che il governo, guidato dal Presidente Schifani, e tutto il Parlamento siciliano blocchino questa “operazione dai finti propositi” prima che nasca. Non si può tornare indietro, ma guardare con trasparenza e fiducia verso un coinvolgimento sempre più intenso e ben distribuito, seguendo le logiche di una buona politica, di buon padre di famiglia. Nessuno dovrà restare orfano anche perchè il comparto della formazione è formato per lo più, quasi l’85% di Enti piccoli e media struttura. È necessario evitare che il sistema della formazione sia nuovamente distorto a scapito della qualità dell’istruzione e della partecipazione di tutti gli attori coinvolti. La priorità deve essere quella di promuovere un settore formativo equo, trasparente e di elevata qualità per garantire opportunità paritarie a tutti le imprese del settore e soprattutto dei cittadini siciliani.
Al telefono la dichiarazione dell’ON. Ferrara:
“Questo emendamento darà la possibilità a tutti gli Enti di presentare progetti senza dscriminanti o strozzature varie così come lascia intendere i sindacati. Il documento è in discussione e a breve si vedrà.”
Un emendamento che sarà discusso oggi all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) sta sollevando forti critiche da parte dell’Ugl Sicilia e delle principali organizzazioni datoriali. Definito “un blitz maldestro e piratesco” da Beppe Messina, segretario generale dell’Ugl Sicilia, l’emendamento, il cui primo firmatario è il deputato di Fratelli d’Italia Fabrizio Ferrara, mira all’abrogazione della norma che limita i finanziamenti destinati a ciascun ente, aprendo così la strada a un potenziale ritorno dello spettro-oligopolio nel settore della formazione.
In base all’emendamento proposto, il tetto massimo dei finanziamenti sarebbe eliminato, consentendo a pochi grandi enti di aggiudicarsi somme considerevoli, anche fino a 25-28 milioni di euro, nel solo ambito del dipartimento Istruzione e Formazione. Questa situazione, secondo Messina, minaccia i principi di pari opportunità, democrazia e capillarità nell’erogazione della formazione, soprattutto quella scolastica. Il segretario generale dell’Ugl Sicilia sottolinea che dopo tre anni di lotte e una riforma dell’agosto scorso, si rischia seriamente di fare un passo indietro, mettendo a repentaglio il principio di democrazia raggiunto con grande impegno e compromettendo anche i rapporti con la scuola pubblica, che necessita di un confronto leale e partecipativo.
Prove di forza su un emendamento pericoloso
L’opinione di Messina è condivisa da altre organizzazioni come Federterziario, Anfop Sicilia, Forma.Re. Forma Cenfop Sicilia e Asef, che definiscono il tentativo di modificare la norma in maniera subdola e criptica. Secondo queste organizzazioni, l’emendamento farebbe riferimento all’abrogazione della norma introdotta l’anno scorso, che a sua volta mirava ad abrogare l’oligopolio presente nel settore della formazione.
La preoccupazione principale delle organizzazioni sindacali e datoriali riguarda la possibile concentrazione del potere e delle risorse nelle mani di pochi grandi enti, a scapito della diversità e della partecipazione di una vasta gamma di attori nel settore della formazione. L’oligopolio, se reintrodotto, potrebbe limitare la possibilità di scelta e di accesso alla formazione, creando un’inequità e mettendo a rischio la qualità dell’istruzione.
L’appello dell’Ugl Sicilia e delle altre organizzazioni è quindi quello di fermare questo “blitz maldestro” e di preservare i principi di democrazia, pari opportunità e capillarità nell’erogazione della formazione. È necessario garantire un sistema formativo aperto, diversificato e inclusivo, in cui tutte le parti interessate possano contribuire in modo equo e trasparente al progresso dell’istruzione nella regione siciliana.