Formazione Sicilia: l’Avviso 7/2023 tra i corsi e ricorsi la strada è breve

L'avviso 7/2023 non è una sequenza di numeri, ma il "pane" per gli Enti che lavorano nella formazione

L’avviso pubblico 7  2023 inizia, seguendo la consuetudine, ovvero in modo problematico.

Tra attese e aspettative per il 21 febbraio alle ore 16:00, superate da riunioni, discussioni, chiamate amichevoli tra enti, lettere di richiesta inviate dai sindacati all’assessorato, FAQ e una piattaforma solo parzialmente funzionante, senza contare le “bombe a mano” lanciate nel processo, si credeva fosse giunto il momento giusto: il tanto atteso e amato click day. Invece, tutt’altro. Già nella fase di ammissione si è verificato un primo ricorso relativo alla progettazione esecutiva. È ben noto che questo assessorato abbia incontrato numerose difficoltà – eufemisticamente parlando – non solo riguardo alla qualità dei corsi, che necessitano di verifica, ma anche a causa dei frequenti ricorsi. Questa situazione non trasmette un segnale positivo agli enti coinvolti, soprattutto considerando che l’aspetto più problematico di questo avviso 7 è il famigerato “click day”, un meccanismo che favorisce la velocità a scapito del merito, facendo del successo una questione di rapidità piuttosto che di qualità.

La procedura d’ammissione alla fase di progettazione esecutiva ha immediatamente incontrato ostacoli, segnata da un primo ricorso che mette in luce una prassi ormai consolidata nell’assessorato: vivere più di ricorsi che di corsi effettivi. Tale situazione non promette nulla di buono per gli enti coinvolti, soprattutto in vista del tanto discusso “click day”, un momento critico in cui la velocità di clic diventa determinante, trasformando la selezione in una questione di (*culo) ops *fortuna più che di merito.

Questo sistema di selezione, che ricorda più una lotteria che un processo basato sulla qualità dell’offerta formativa, ha già avuto ripercussioni significative in passato, minando la stabilità politica e causando la caduta di assessori, dirigenti e affini. Nonostante le critiche, il “click day” resta un appuntamento fissato, con implicazioni profonde per la gestione della formazione professionale nell’isola.

L’annuncio dell’assessore regionale alla Formazione, Mimmo Turano, riguardo allo slittamento dei termini di presentazione delle istanze per alcuni enti, in seguito ai decreti cautelari del TAR, rappresenta un tentativo di adattamento alle contestazioni sollevate. Tuttavia, l’accesso alla piattaforma il 4 marzo per tutti gli enti richiedenti e la modifica dei termini per la fase a sportello 2.2 sono misure che, sebbene necessarie, non affrontano il problema di fondo: un sistema di selezione che appare inadeguato alle esigenze di una formazione professionale qualitativa e inclusiva.

Sostegno all’istruzione degli adulti (infrastrutture escluse)” con l’obiettivo di «promuovere l’apprendimento permanente, in particolare le opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione flessibili per tutti, tenendo conto delle competenze imprenditoriali e digitali, anticipando meglio il cambiamento e le nuove competenze richieste sulla base delle esigenze del mercato del lavoro, facilitando il riorientamento professionale e promuovendo la mobilità professionale.  Tuttavia, il successo di tale obiettivo dipende da un sistema di selezione e finanziamento dei corsi che privilegi la qualità e l’innovazione, piuttosto che la semplice rapidità di esecuzione.

La contraddizione del “Click Day”: velocità VS ualità nella Formazione Professionale Siciliana

 

La gestione dell’Avviso 7 e del sistema di formazione professionale in Sicilia solleva questioni cruciali riguardanti l’efficacia e la giustizia del processo di selezione. Per andare oltre la logica del “click day” e garantire un’istruzione di qualità che sia davvero al servizio delle esigenze della popolazione, è necessario un profondo ripensamento delle modalità di assegnazione e gestione dei fondi per la formazione professionale. Solo attraverso un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile superare le criticità attuali e costruire un sistema di formazione professionale all’altezza delle sfide future.

L’Avviso 7/2023 l’attesa, i dubbi, la falsa partenza, i ricorsi.

L’avviso 7/2023, emanato dall’Assessorato della Formazione Professionale della Regione Siciliana, si presentava come un’ancora di salvezza per gli enti di formazione della regione, promettendo di rivoluzionare un settore notoriamente travagliato da una miriade di problemi. Da anni, il settore della formazione professionale in Sicilia si dibatte in una serie di difficoltà che vanno dalla presentazione dei progetti fino alla rendicontazione finale e al collaudo, quando previsto. Questi ostacoli sono radicati e sembrano ripetersi ciclicamente, senza alcuna soluzione apparente. Non esistono soluzioni facili, e gli enti si trovano spesso in attesa di risposte e fondi che, quando finalmente arrivano, sono talmente tardivi da sembrare una bombola di ossigeno al malato terminale.

Inoltre, il budget a disposizione del settore della formazione professionale non riesce a coprire nemmeno una frazione delle necessità degli enti, soddisfacendo a stento il 20% del fabbisogno reale. Questa cronica insufficienza di fondi si traduce inevitabilmente in un proliferare di ricorsi e controricorsi, aggravando ulteriormente la situazione. Una vera guerra tra poveri.

La caratteristica più controversa di questo avviso, tuttavia, è il cosiddetto “click day”, un meccanismo che sembra privilegiare la velocità di azione a discapito della qualità dei corsi proposti. Questo sistema rischia di trasformare l’assegnazione dei fondi per la formazione professionale in una sorta di lotteria, dove la fortuna e la prontezza nel cliccare prevale sul merito e sulla sostanza dei programmi formativi.

La situazione descritta mette in luce un problema atavico del sistema di formazione professionale in Sicilia, che si ripete incessantemente senza che si intravedano soluzioni efficaci all’orizzonte. La ripetizione di questi problemi suggerisce l’urgenza di un cambiamento radicale nel modo in cui la formazione professionale è gestita e finanziata nella regione. Nonostante le promesse e le aspettative, l’avviso 7/2023 sembra destinato a diventare un’altra occasione mancata, non tanto per la politica, quanto per coloro che lavorano instancabilmente nel settore, investendo tempo, risorse ed energia nella speranza di un miglioramento che sembra sempre più lontano.

Ecco la nota integrale dell’Assessorato Formazione sullo slittamento di data per la fase 2.2 dell’Avviso in questione.

 

«Sull’avviso 7 e sull’iter per l’accettazione delle istanze, soltanto per i quattro enti destinatari dei decreti cautelari da parte del Tar, il termine di presentazione slitta dalla giornata del 20 marzo a quella dell’1 marzo 2024 alle ore 16 per la compilazione e conferma nel Sistema Informativo della progettazione esecutiva». Lo dichiara l’assessore regionale alla Formazione Mimmo Turano.
«La piattaforma sarà accessibile, dunque – aggiunge l’assessore – per tutti gli enti richiedenti il 4 marzo. Le istanze potranno essere dunque caricate, da parte dei quattro enti, entro le 16 di venerdì 1 marzo e la piattaforma sarà aperta nella giornata del 4 marzo. Per quanto riguarda la fase a sportello 2.2 sono differiti i termini per tutti gli enti i cui corsi sono stati utilmente confermati entro la Fase 2.1, scaduta il 20 febbraio 2024 nonché per i soggetti di cui all’articolo 1, prevedendo l’apertura della finestra per la procedura dal 4 marzo 2024 alle ore 16 al 6 marzo 2024 alle ore 16», conclude Turano.
L’assessorato ottempera così, con un atto del dipartimento alla Formazione professionale, ai decreti cautelari emanati dal Tribunale amministrativo regionale in seguito ai ricorsi di quattro enti. L’assessorato informa inoltre che alle ore 16 del 20 febbraio, risultavano presentate oltre 1.800 progettazioni di corsi in capo agli altri enti, che sono circa 300, e che parteciperanno alla fase a sportello il prossimo 4 marzo.
La misura riguarda l’Avviso pubblico n. 7/2023 PR FSE+ Sicilia 2021/2027 sul “Sostegno all’istruzione degli adulti (infrastrutture escluse)” con l’obiettivo di «promuovere l’apprendimento permanente, in particolare le opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione flessibili per tutti, tenendo conto delle competenze imprenditoriali e digitali, anticipando meglio il cambiamento e le nuove competenze richieste sulla base delle esigenze del mercato del lavoro, facilitando il riorientamento professionale e promuovendo la mobilità professionale».
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