Gli operatori della formazione chiedono che sia convocato il Comitato per Le Politiche Regionali della Formazione Professionale per rivedere le recenti norme della Finanziaria che mettono a rischio l’esistenza stessa degli enti medi e piccoli
Le Associazioni Datoriali della formazione chiedono di modificare con urgenza la norma approvata in finanziaria, che elimina il tetto massimo di corsi assegnabili ad ogni ente per ciascun avviso e che richiede l’assunzione a tempo indeterminato un direttore, un tutor, un operatore di segreteria e un operatore ausiliario per ciascuna sede distaccata degli enti, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa degli enti.
L’Assessore alla Formazione, Mimmo Turano, ha già fatto sapere che si confronterà con le associazioni in merito all’obbligo di aumentare il personale, ma per CENFOP, FORMA.RE, FORMA Sicilia, FEDERTERZIARIO, ANFOP e ASEF, associazioni maggiormente rappresentative del settore della Formazione Professionale in Sicilia, non può essere sufficiente.
In una nota indirizzata all’Assessore, le associazioni scrivono che “le norme approvate sono due ed entrambe hanno pesantissime ricadute negative sul sistema.
La notte dell’otto gennaio 2024, gli eventi che si sono verificati sono gravissimi, non è pensabile che un settore strategico come quello dell’istruzione e della formazione professionale, destinato a formare migliaia di giovani siciliani e che impiega altrettante migliaia di lavoratori, venga condizionato dalle scelte di pochi.
È stato mortificato e calpestato il ruolo delle parti sociali e di quel Comitato per Le Politiche Regionali della Formazione Professionale istituito con legge regionale n. 23 del 2019, che dal Suo insediamento chiediamo invano venga convocato. È venuto meno l’istituto della concertazione, uno dei principi fondanti della nostra Costituzione.
Ci sentiamo rassicurati solo parzialmente ascoltando le sue dichiarazioni, infatti notiamo con preoccupazione, che si è concentrato solo su una parte della norma, trascurando una parte essenziale: l’eliminazione del tetto, ovvero il budget massimo assegnabile per ogni avviso pubblico ad ente. Non cesseremo di rappresentare che l’abrogazione del “tetto” sui finanziamenti è un pericoloso ritorno al passato, voluto da coloro che intendono gestire il settore attraverso un sistema di oligopolio capace di condizionare l’offerta formativa e la spesa pubblica.
Auspichiamo che l’intenzione reale sia quella di mettere in discussione l’intero articolo, ponendo le basi per giungere a una norma condivisa con tutte le parti sociali.
Alla luce di quanto esposto, Le associazioni firmatarie della richiesta chiedono con la massima urgenza di convocare il Comitato per Le Politiche Regionali della Formazione Professionale al fine di affrontare l’ennesima emergenza in cui si sta ritrovando il settore”.