Firmato a Palazzo delle Aquile un protocollo d’intesa per la lotta alla criminalità tra il Co.G.I. e l’Associazione Legalità e Libertà

Nella giornata di mercoledì 4 maggio  presso l’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile due donne ormai da tanti anni volto dell’ antimafia, Valeria Grasso e Maricetta Tirrito, hanno firmato per le associazioni che le rappresentano, ovvero rispettivamente per l’associazione Legalità e Libertà e per l’Associazione Culturale Officina delle idee/Co.G.I. (Comitato collaboratori di giustizia), un protocollo d’intesa per collaborare al fine di ampliare la rete di associazioni a tutela dei diritti delle donne e dei deboli e costruire un Centro Antiracket in campo nazionale fornendo un servizio gratuito e autofinanziato.
L’associazione Legalità e Libertà rappresentata da Grasso si attiverà a costruire nel territorio nazionale percorsi e attività condivise avvalendosi di strutture proprie. Il Co.G.I fornirà i corsi di formazione per operatori anti racket e un corso di abilitazione e preparazione per il soggetto che gestirà il suddetto Centro Antiracket avendo funzioni di rappresentanza condivisa.
In occasione del trentennale della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino questa nuova unione tra le due combattive e concrete donne dell’antimafia Tirrito e Grasso avrà modo di attivarsi con iniziative in tutta Italia. “Oggi l’Italia tutta ha l’enorme necessità di attenzionare maggiormente temi rilevanti come quelli della lotta alle mafie, supporto ai denuncianti, sviluppo delle coscienze basate sui valori del rispetto e della legalità, dell’aiuto alla vita e della tutela dei deboli” ha detto Tirrito. “Unire le forze fa certamente la differenza – ha aggiunto Grasso – assicurare una rete di associazioni in sinergia nonché un Centro Antiracket che offrano alla cittadinanza una tutela immediata è certamente quello che serve al nostro Paese”.
Ad esprimere soddisfazione anche Maria Pitarresi rappresentante del Laboratorio Una Donna a Palermo: “Una forza che si mette in campo, quella della lotta alla mafia, di cui la città di Palermo ha estremo bisogno per crescere culturalmente e contrastare una volta e per tutte, una mentalità che sino adesso ha arretrato e distrutto la nostra terra”.
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