A seguito dello scandalo sul “caro voli” denunciato da cittadini, associazioni dei consumatori, sindacati, che determina un aggravio dei costi per i siciliani che vivono fuori per lavoro e studio,la giunta regionale ha deliberato all’unanimità, su proposta del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di dare immediato incarico ad una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust, perché si possa valutare l’opportunità e poi immediatamente rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza.
«È un fatto inaccettabile, dichiara Schifani, che una struttura pubblica come Ita abbia realizzato un’operazione di “cartello” con Ryanair per evitare che ci siano altri concorrenti che possano incidere sui prezzi, decidendo il rialzo delle tariffe, che arrivano fino a 700 euro. Questa è una situazione scandalosa che non può trovare accoglimento da parte delle istituzioni e che penalizza la popolazione siciliana. Noi siamo qui a tutelare i diritti dei nostri giovani e delle nostre famiglie».
Previsto un osservatorio permanente per il monitoraggio del traffico aereo siciliano, grazie alla proposta dell’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, volto al controllo caro-tariffe aeree e alla tutela dei viaggiatori siciliani. L’osservatorio vede come componenti i vertici degli aeroporti dell’Isola, le compagnie aeree e i rappresentanti dei consumatori; “questo nuovo organismo di controllo entrerà in funzione già nelle prossime settimane”, ha dichiarato Aricò.
All’impegno dichiarato da Ita di aumentare i voli sulla tratta, Schifani ribatte “L’incremento dei voli Ita limitato al solo periodo natalizio è soltanto un pannicello caldo che non risolve affatto quanto da noi denunziato, e cioè il caro-tariffe derivante dal “cartello” delle uniche due compagnie che operano su quelle tratte. Ci spieghi Ita se è legittimo che un siciliano, nel corso della giornata del prossimo lunedì, dovrebbe pagare ben mille euro per andare e tornare da Roma. Questi fatti si commentano da sé e verranno da noi denunziati in ogni sede istituzionale competente, perché offendono il popolo siciliano e ne pregiudicano il diritto alla libertà di movimento garantita dalla Costituzione”.
Caterina Guercio