Diritti umani e civili: vengono sempre dopo… chissà perché?

Il comitato "Esistono I diritti" critica il consiglio comunale per il continuo rinvio della discussione sui diritti delle famiglie omogenitoriali

I Diritti umani hanno un posto, ma in riserva. Un ultimo piano senza ascensore 

 

Palermo, 12 luglio 2024 – Il giorno dopo l’approvazione del contratto dei servizi AMG, che ha occupato la “prima linea” dell’agenda del consiglio comunale di Palermo, diverse voci critiche si sono levate in città. Tra queste, quella di Gaetano D’Amico, Presidente del comitato traspartito “Esistono I diritti”, che con non poca stizza si è chiesto: “Diritti umani e civili vengono sempre dopo… chissà perché?”

La questione posta da D’Amico è di grande rilevanza, soprattutto considerando il contesto in cui un importante gruppo di consiglieri comunali di Palermo che hanno la doppia tessera (anche quella del comitato esistono i diritti), lasciando intendere un potenziale interesse diretto nelle decisioni. La discussione sui diritti è stata infatti rinviata più volte dal consiglio comunale, un fatto che ha dell’incredibile e che mette in luce come i diritti non godano di priorità nella loro agenda.

Ieri sera, con l’approvazione del contratto di servizio, il consiglio comunale ha dimostrato che quando si vogliono fare le cose, queste si fanno. Ma, come sottolinea D’Amico, “E i diritti dove li mettiamo?”. La riflessione è condivisa da molti cittadini che vedono nei continui rinvii una mancanza di volontà politica nel trattare questioni cruciali come i diritti umani e civili, in particolare il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali.

Discussione sui diritti umani rinviata

Qualche giorno fa, infatti, il Consiglio Comunale di Palermo ha perso un’altra occasione per dimostrare che, sul tema dei diritti, le logiche partitocratiche dovrebbero cedere il passo al buonsenso. Il senso di procrastinare l’incontro con le famiglie arcobaleno appare chiaro e, come ammette D’Amico, è sconfortante vedere come alcuni colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, con la complicità del presidente del consiglio, continuino a far prevalere le ragioni elettorali su quelle dei diritti, impedendo il dibattito democratico sulla mozione riguardante la trascrizione dei bambini figli delle coppie omogenitoriali.

La mozione comunale proposta dal comitato “Esistono I diritti” sulle trascrizioni dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno è stata depositata ad agosto scorso da Fabrizio Ferrandelli. Ha come primo firmatario Alberto Mangano ed è sostenuta trasversalmente dai consiglieri comunali iscritti al comitato.

La mozione presentata dal comitato “Esistono i diritti” e sostenuta da un appello di oltre mille personalità è all’ordine del giorno da quasi un anno, con svariate promesse di trattazione. Dopo il Gay Pride tenutosi il 22 giugno, era stato assicurato che, una volta sentite le famiglie arcobaleno, si sarebbe proceduto con la trattazione della mozione. Tuttavia, dieci giorni dopo l’evento, l’argomento sembra essere nuovamente caduto nel dimenticatoio.

Gianluca Inzerillo e il dibattito sui diritti

Gianluca Inzerillo, Presidente del Consiglio Generale del comitato “Esistono i diritti”, ribadisce: “Impedire il dibattito di una mozione è un atteggiamento illiberale che attenta alla democrazia. I diritti dei bambini non possono aspettare oltre, farò tutto ciò che è in mio possesso per affermare un diritto negato.”

Ieri, all’interno del gruppo del comitato, D’Amico ha chiamato all’attenzione i consiglieri che ne fanno parte, esortandoli a dare una dimostrazione pragmatica sul da farsi. Un richiamo ai diritti che, con un gioco di parole, ha sintetizzato dicendo: “I diritti non godono di diritti”.

La situazione attuale solleva interrogativi sulla sensibilità e l’impegno delle istituzioni locali nei confronti dei diritti umani e civili. La speranza è che il Consiglio Comunale di Palermo prenda atto delle critiche e agisca prontamente per garantire che i diritti non siano messi in secondo piano, ma trattati con la priorità che meritano.

Marina Berlusconi sui diritti civili

 

Intanto, la questione dei diritti civili ha trovato un’eco inaspettata in Marina Berlusconi. In un’intervista al Corriere della Sera, la figlia del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi ha dichiarato di sentirsi vicina «alla sinistra di buon senso» sui diritti civili. “Ognuno deve essere libero di scegliere”, ha spiegato, riferendosi in particolare a temi come aborto, fine vita e diritti LGBTQ. Berlusconi, una delle imprenditrici più influenti in Italia e presidente sia del Gruppo Mondadori che di Fininvest, ha parlato principalmente della nuova casa editrice “Silvio Berlusconi Editore”, creata all’interno del Gruppo Mondadori, ma ha colto l’occasione per esprimere la sua posizione sui diritti civili, aggiungendo un’ulteriore voce di rilievo al dibattito in corso.

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