Nel luglio 1943, “l’Operazione Husky” in Sicilia cambiava per sempre la storia. I temi della pace, della sicurezza e della prosperità, guardando al passato per capire il presente e cosa fare per il futuro. Questo è l’obiettivo che si è posto il “Forum internazionale per la pace, sicurezza e prosperità”, organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa italiano in sinergia con l’omonimo canadese tenutosi il 18 e 19 febbraio.
Inizialmente il progetto prevedeva una conferenza annuale nelle cittadine siciliane che rientrano nel percorso compiuto dall’esercito canadese dopo il suo sbarco nell’isola del 1943. L’emergenza Coronavirus ha però costretto a cambiare i piani e, almeno per questa prima edizione, l’evento si è limitato a una videoconferenza.
Una due giorni di eventi, rigorosamente on line, che ha registrato l’adesione, solo nella prima giornata, di circa 800 persone da 12 nazioni diverse, per ricordare lo sbarco in Sicilia degli alleati, commemorare tutti i caduti di quella che in codice fu denominata “Operazione Husky” e fare sì che la storia sia da monito per le nuove generazioni. Un progetto ideato dal colonnello onorario Stephen Gregory, amministratore delegato di un’importante multinazionale canadese, e accolto dallo Stato Maggiore della Difesa italiana, che ha delegato al Comando Militare dell’Esercito in Sicilia l’organizzazione dell’evento.
Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di storici, docenti, associazioni di veterani e di tutte le Accademie militari italiane e canadesi. Una collaborazione tra Italia e Canada che nei prossimi anni punta a coinvolgere anche la Nato e le altre Nazioni che presero parte a quella storica operazione, mettendo insieme un tour lungo la direttrice di movimento canadese a seguito dello sbarco in Sicilia e un Forum legato ai temi della pace e della sicurezza.
“L’idea è quella, partendo dagli eventi bellici della Seconda guerra mondiale – ha spiegato il generale di divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante militare dell’esercito in Sicilia -, di instillare nei giovani l’importanza dei valori della pace, della prosperità e della sicurezza. A loro vogliamo far capire che la guerra va sempre evitata e che la pace è un bene da preservare sempre, un bene dal valore inestimabile”.
E’ nata da qui l’idea di un concorso dal titolo “Dall’operazione Husky a oggi. Il percorso per la pace, la sicurezza e la prosperità”, che ha coinvolto una ventina di scuole siciliane dei paesi della direttrice Pachino-Adrano e una commissione internazionale ha valutato gli elaborati, tutti di grandissimo rilievo. Con la premiazione dei tre istituti finalisti (il liceo Secusio di Caltagirone, l’istituto superiore Michelangelo Bartolo di Pachino e l’istituto tecnico commerciale per geometri Pietro Branchina di Adrano) durante i lavori del forum. E proprio da un ragazzo, il figlio del colonnello onorario Gregory, è arrivato l’input dell’intero progetto.
“Gli viene assegnato un tema correlato allo sbarco dei Canadesi in Sicilia il 10 luglio del 1943 – racconta il generale Scardino -. Non trova del materiale in Canada e il padre lo porta in Italia, ma anche qui con rammarico scoprono l’assenza di notizie. Da qui la decisione del padre di creare una serie di marce in collaborazione con tutti i paesi lungo la direttrice dell’avanzata da Pachino ad Adrano, coinvolgendo i vari Comuni e organizzando delle manifestazioni di commemorazione”.
Dal passato al presente. Nella prima giornata di incontri on line, dopo il saluto dell’ambasciatrice canadese in Italia Alexandra Bugailiskis e l’intervento del generale di corpo d’armata Luigi Francesco de Leverano, sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, infatti, sono stati presentati due importanti case-studies: l’esperienza storica legata al “Governo militare alleato dei territori occupati in Sicilia nel dopoguerra” e quella contemporanea riferita alla “creazione delle condizioni per la pace, la sicurezza e la prosperità in Afghanistan, dal 2001 ad oggi”. “Entrambi esempi pragmatici di storia e di vita vissuta che dobbiamo interpretare quali vive lezioni apprese che ci illuminino, e mi riferisco soprattutto alle nuove generazioni, in vista di future responsabilità in situazioni analoghe o, magari, nell’impegno per prevenirle”, ha detto il generale Scardino durante il suo saluto finale.
Al termine del Forum c’è stato spazio anche per un momento di riflessione sul ruolo delle Forze armate per il mantenimento della pace nella governance post-conflitto. Un panel coordinato da un professore universitario canadese, a cui hanno partecipato, tra gli altri, due cadetti dell’Accademia aeronautica di Pozzuoli.
A concludere i lavori è stato il vice presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao. “Proprio studiando la storia – ha detto – possiamo fare in modo che non si ripetano più eventi bellici assurdi, disastrosi, devastanti, che hanno spezzato le vite di giovani che avevano qualche anno in più dei ragazzi che frequentano oggi le nostre scuole. Occorre puntare sui combattenti di pace, costruire una prospettiva di pace, rafforzarla traendo spunto proprio dalla storia. Questo approccio è molto importante e mi complimento con i vertici dell’esercito per l’iniziativa di questi giorni”.
Fabio Gigante