Riscatto sociale attraverso lo sport equestre: una nuova frontiera a Catania
Devianza minorile: il reinserimento parte dallo sport equestre. Iniziativa di Riscatto Sociale a Catania
Catania, 15 gennaio 2024 – In una mossa originale e innovativa per combattere la devianza minorile, un nuovo protocollo d’intesa è stato firmato oggi a Catania, segnando un passo significativo verso il reinserimento sociale dei giovani attraverso lo sport equestre. L’accordo, sottoscritto tra l’Assessorato regionale dell’Agricoltura, l’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, la Federazione Italiana Sport Equestri, e altre importanti istituzioni, mira a fornire opportunità di riscatto e formazione per i giovani coinvolti nel sistema giudiziario minorile.
Questo programma pionieristico, annunciato nel corso della riunione plenaria dell’Osservatorio per la prevenzione dei fenomeni di devianza giovanile nell’area metropolitana di Catania, ha l’obiettivo di utilizzare il potere trasformativo dello sport equestre per rieducare e responsabilizzare gli adolescenti coinvolti in attività criminali. Le attività si svolgeranno presso le strutture dell’Istituto di Incremento Ippico, con un focus su percorsi sportivi ed educativi sia per i minori dell’area civile sia per i giovani adulti dell’area penale.
La convenzione ha l’intento di avviare percorsi di messa alla prova, rieducazione e progetti per le misure penali, al fine di favorire una migliore inclusione sociale dei giovani coinvolti. Secondo l’Assessore regionale dell’Agricoltura, l’iniziativa rappresenta un’importante occasione di riscatto sociale, offrendo ai giovani una seconda chance attraverso l’interazione con il mondo equestre.
Il protocollo vede la partecipazione di diverse istituzioni, tra cui il Tribunale per i Minorenni, l’ASP, l’Università e il Comune di Catania. La collaborazione tra queste entità sottolinea l’importanza di una strategia integrata e multidisciplinare nella lotta contro la devianza minorile.
In un commento, il Professor Sammartino, un esperto dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di offrire ai giovani opportunità di formazione e sviluppo personale in contesti alternativi al tradizionale sistema giudiziario. “Attraverso lo sport equestre, questi giovani possono imparare il valore della responsabilità, del rispetto e della disciplina, elementi fondamentali per il loro reinserimento nella società”, ha affermato Sammartino.
L’iniziativa di Catania rappresenta un esempio luminoso di come lo sport possa essere utilizzato come strumento di riscatto e integrazione sociale, offrendo ai giovani in difficoltà una via per riscattarsi e riconnettersi con la comunità. Con il sostegno e l’impegno delle istituzioni locali e regionali, questo programma promette di essere un modello di successo nella prevenzione della devianza minorile e nel reinserimento sociale dei giovani
Le dichiarazioni
«Dispersione scolastica e marginalità sociale sono spesso causa di forme di devianza. Davanti a una sfida così complessa – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – soltanto il lavoro sinergico tra le istituzioni può fornire delle risposte a partire dalla prevenzione: la Regione Siciliana con sempre maggiore impegno farà la propria parte. Questo protocollo rappresenta una preziosa occasione per la promozione sociale dei minori e giovani destinatari dell’azione giudiziaria minorile penale e civile, che potranno beneficiare delle strutture e del patrimonio dell’Istituto di incremento ippico per svolgere attività sportive, formative, educative e terapeutiche. Lo sport equestre rappresenta, infatti, un efficace mezzo di prevenzione dei fenomeni di illegalità e devianza giovanile in grado di fornire una speranza di riscatto».
«L’Istituto di incremento ippico accoglie con grande entusiasmo la sigla di un protocollo – spiega il commissario dell’ente, Ezio Mannino – che ha come finalità, di concerto con istituzioni come la Prefettura e il Tribunale per i minorenni, quelle di combattere e prevenire la devianza sociale giovanile. L’istituto metterà a disposizione le sue professionalità e strutture per raggiungere l’obiettivo primario, cioè quello di fornire una valorizzazione sociale ai giovani che hanno commesso piccoli reati, offrendo un’occasione di riscatto sociale e lavorativo».