Crisi in Niger: gli USA mostrano i muscoli con la nuova mega base militare.

Nome in codice Air Base 201, il più moderno avamposto strategico-militare delle forze armate degli Stati Uniti d’America nel continente africano.

Il golpe militare in Niger del 26 luglio rischia di destabilizzare l’intera regione del Sahel mettendo in difficoltà in primis la Francia e a seguire l’Unione Europea. Ugualmente molto preoccupati si sono detti gli Stati Uniti che ad Agadez, a 500 miglia a nord ovest della capitale Niamey, da secoli città chiave delle rotte trans-sahariane verso l’Algeria, la Libia e il Mediterraneo hanno realizzato il più moderno avamposto strategico-militare delle forze armate americane nel continente africano, nome in codice Air Base 201. Il Dipartimento della Difesa la definisce il “più grande progetto di costruzione della storia dell’Aeronautica militare USA”: l’infrastruttura si estende in un’area di 9 chilometri quadrati e ospita un aeroporto con una pista della lunghezza di 1.900 metri e larga 50, da cui possono atterrare e decollare i giganteschi aerei da trasporto C-17 “Globemaster III”, più innumerevoli hangar, depositi di armi e carburante, centri di comando, antenne radar e telecomunicazione, gli alloggi per la task force statunitense e per le truppe nigerine.

La località di Agadez venne scelta assieme alle autorità del Niger per motivi geografici e per la flessibilità strategica che offre agli sforzi regionali di sicurezza. Air Base 201 è operativa dal 2018; i lavori di costruzione, avviati nel 2015, hanno comportato una spesa da parte del Pentagono di 110 milioni di dollari, 22 milioni in più di quanto previsto inizialmente. A ciò devono aggiungersi i costi di gestione di tutte le operazioni della grande base aerea, stimati in 30 milioni di dollari l’anno e questo perlomeno sino al 2024, quando dovrebbe scadere la concessione da parte del governo nigerino. Per la complessità delle opere e le difficilissime condizioni ambientali sono state impegnate alcune delle unità d’élite USA, come ad esempio i Red Horses di U.S. Air Force (31st Expeditionary Rapid Engineer Deployable Heavy Operation Repair Squadron Engineer Airmen). Attualmente la presenza statunitense ad Agadez è rappresentata dal 724th Expeditionary Air Base Squadron (724th EABS), cui sono assegnati i compiti di comando, logistici-operativi e di protezione di Air Base 201 e dagli uomini del 435th Air Expeditionary Wing e del 409th Air Expeditionary Group dell’Aeronautica militare che opera con due velivoli da trasporto C-130J “Super Hercules”.

Dal novembre 2019, dallo scalo di Agadez operano stabilmente i droni MQ-9 “Reaper”, sia quelli non armati per funzioni d’intelligence che quelli armati con sofisticati sistemi missilistici d’attacco, prodotti da General Atomics. Prima dell’attivazione di Air Base 201, le missioni d’intelligence e d’attacco con i droni erano svolte dall’aeroporto della capitale Niamey. Secondo quanto documentato da The New York Times, il Pentagono e la CIA utilizzerebbero per gli strike contro le organizzazioni militari islamico-radicali in Libia e nell’Africa sub-sahariana pure un’installazione top secret realizzata a Dirkou, località nel nord del Niger a 660 Km circa da Agadez, nota internazionalmente per essere un punto di snodo della rotta migratoria trans-sahariana.

Fabio Gigante

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