Crisi idrica a Palermo: parla Maria Prestigiacomo

A seguito nostro servizio su possibili soluzioni interviene l'ex presidente della partecipata Amap

Maria Prestigiacomo, ex presidente dell’AMAP, ha condiviso la sua prospettiva sulla crisi idrica di Palermo, portando alla luce problematiche strutturali e gestionali spesso trascurate.

 

Leggendo il nostro articolo ha osservato: “L’idea da voi esposta è positiva, ma va considerato che ormai l’acqua raccolta dai condizionatori viene direttamente incanalata nelle tubazioni che portano alla rete fognaria. Ormai poche persone utilizzano i bidoni come si faceva una volta.”

 

Prestigiacomo ha poi evidenziato una questione critica che, secondo lei, viene ignorata dalle autorità locali: “Il Sindaco, il Presidente della Regione e la Cabina di Regia dimenticano di parlare del vero problema che ha causato la mancanza di acqua nella nostra provincia. L’invaso Scanzano e la diga Rosamarina non sono mai stati collaudati e, inoltre, i tecnici mandati dal ministero per valutarne la stabilità si sono accorti che ci sono state delle frane e smottamenti che ne diminuiscono la stabilità. Infatti, è stato ridotto notevolmente il volume di acqua che possono contenere. Questo significa che ogni qualvolta viene superato il limite stabilito, l’acqua viene scaricata a mare! Ma nessuno ne parla e nessuno parla di essere pronto ad eseguire questi interventi!”

 

La dichiarazione di Prestigiacomo mette in evidenza la necessità di interventi urgenti e mirati per risolvere le criticità legate alla gestione delle risorse idriche, che, se ignorate, continueranno a compromettere la disponibilità d’acqua per la città di Palermo.

L’ex Presidente ci fornisce i grafici che certificano quanto scritto.

Grafico diga rosa marina e scansano

 

L’ex presidente conclude dicendo: “Questi lavori sono di competenza della Regione ed è  lei che deve eseguirli.”

Prestigiacomo conosce bene la questione e noi crediamo che non ha motivo per dire cose non vere.

 

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