Gli USA tornano a sentirsi protagonisti di una nuova gara spaziale dagli indiscutibili riflessi strategici.
Dopo la riuscita della missione di prova del maggio scorso continua la scia di successi per SpaceX. Insieme alla NASA, dal Kennedy Space Center in Florida, il lancio del primo volo commerciale che trasporterà quattro astronauti tra cui una donna, previsto per questa notte, all’ 01.49, ore italiane, è stato rinviato di un giorno per colpa del ciclone Eta che imperversa sull’Atlantico al largo della Florida. A bordo il comandate Michael Hopkins, il pilota Victor Glover, la specialista di missione, e Soichi Noguchi, mission specialist, dalla Japan Aerospace eXploration Agency, Che attraccheranno sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.
Chiamata Crew-1, questa missione segnerà l’inizio di una nuova era del volo spaziale umano: quella del trasporto spaziale umano privato dopo nove anni di interruzione e dipendenza dalla Russia. Dopo una revisione finale, la NASA ha fissato il primo lancio operativo con equipaggio della capsula SpaceX Crew Dragon, chiamata Resilience, da Cape Canaveral, in Florida.
A Resilience serviranno 12 minuti per raggiungere l’orbita extraterrestre e altre 27 ore prima di attraccarsi alla ISS, dove il suo equipaggio si unirà alla Expedition 64. Circa nove minuti e mezzo dopo la partenza, invece, il primo stadio del Falcon 9, il B1061, effettuerà la manovra di rientro per appoggiarsi sulla chiatta automatica Just Read the Instructions ed essere riutilizzato. Questa sarà la prima rotazione dell’equipaggio su un veicolo spaziale commerciale dal primo volo con equipaggio sulla ISS, 20 anni fa.
Questa prima missione commerciale dovrebbe durare circa sei mesi durante i quali sono previste diverse passeggiate spaziali. “Siamo davvero all’inizio di una nuova era del volo spaziale umano”, ha detto Phil McAlister, direttore dello sviluppo del volo spaziale commerciale presso la NASA. Alimentato da un lanciatore Falcon 9 riutilizzabile che trasporterà in orbita la capsula Crew Dragon, si uniranno quindi ai cosmonauti Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov e all’astronauta statunitense Kate Rubins a bordo della stazione. Inizialmente previsto per il 23 ottobre, questo lancio è stato posticipato a seguito dell’interruzione del decollo di un Falcon 9 pochi secondi prima del suo lancio.
Questo lancio segnerà l’inizio dei voli con equipaggio effettuati nell’ambito del Commercial Crew Program, un contratto firmato tra NASA, SpaceX e Boeing che consente alle due società private di servire come mezzo di trasporto per gli astronauti dell’Agenzia americana, e di conseguenza non dipenderanno più dalla Russia e dalla sua Soyuz. La Boeing, tuttavia, è rimasta molto indietro rispetto alla società di Elon Musk, fallendo l’ultimo test della sua capsula Starliner. La capsula Crew Dragon, capace di ospitare fino a 7 passeggeri e dotata di touch screen, è un vero gioiello tecnologico che ha dato prova di sé nel test Demo-2.
Con questa missione, le capsule Dragon diventeranno il taxi preferito della NASA, fino a quando non sarà pronta la capsula Boeing Starliner, che qui ha subito notevoli problemi durante i test. Nei prossimi 15 mesi, verranno lanciate sette missioni Dragon e cargo con equipaggio per la NASA. Il prossimo appuntamento è previsto a fino marzo 2021, vedrà protagonisti l’europeo Thomas Pesquet, con due americani e un altro giapponese.
Crew 1 sarà ricordata anche per essere la prima missione in cui una capsula ha trasportato più di tre astronauti. Soprattutto, però, sarà la prima missione operativa con equipaggio a concretizzare i sogni di economicità sfumati con il programma Space Shuttle: oltre all’evidente risparmio costituito dal recupero del primo stadio del lanciatore, vero record storico segnato da SpaceX per la prima volta fra il 21 e il 22 dicembre 2015, alla Nasa spedire astronauti sulla Crew Dragon costerà meno dei passaggi sulla Soyuz, l’unico mezzo dal 2011 e fino a sei mesi fa in grado di traghettare donne e uomini sulla stazione spaziale.
Fabio Gigante