Cinema. Virzì (UGL): No all’uso distorto e illegittimo dell’IA, no disumanizzare attori

Nuovo fronte aperto tra gli studios di Hollywood e il sindacato degli attori americani (SAG-AFTRA), recentemente sceso in piazza per manifestare la propria contrarietà all’uso di intelligenze artificiali per la creazione di musiche dei film, sceneggiature o direttamente in scena, al posto degli attori in carne e ossa. Se su molti aspetti della vertenza, infatti, sembrava oramai che le parti fossero vicine a un accordo, l’ultimo pacchetto di offerte che gli studios hanno avanzato come “ultima e migliore offerta” per mettere fine allo sciopero è stato rispedito al mittente. Motivo? Le case cinematografiche pretendono di sfruttare l’IA per riportare sul set attori morti.

Per il sindacato americano degli attori nel fatto che le case produttrici vorrebbero poter ricreare le sembianze degli attori morti usando l’intelligenza artificiale senza però dover ottenere prima alcun consenso dagli aventi diritto, ovvero i familiari superstiti dell’artista.

Da contratto gli attori che guadagnano più di 32.000 dollari per episodio televisivo o 60.000 dollari per film dovrebbero sottoporsi a una vera e propria scansione per le IA che li ricreerebbe digitalmente, nella voce, nell’aspetto, nella mimica facciale e nelle pose.

“Se da un lato sembrerebbe una grande opportunità in America per le etichette cinematografiche –  sostiene Filippo Virzì  Segretario regionale UGL Creativi Sicilia – dall’altro rappresenta una vera e propria  minaccia occupazionale e profesionale,  le etichette cinematografiche pretendono di ingaggiare attori morti riportati sulle scene grazie all’IA senza il consenso degli eredi e senza compensi, è inaccettabile, ciò risponde a disumanizzare gli attori, no all’uso distorto e Illegittimo  dell’ Intelligenza Artificiale anche nel delicato mondo cinematografico, il comparto va urgentemente regolamentato da accordi fra le parti che garantiscano gli attori stessi e le professionalità delle maestranze di tutto l’indotto”.

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