Cinema. Virzì (UGL): Ancora uno smacco alle sale dal nuovo decreto, rischio crollo presenze del 60%

Il Ministro Franceschini sembra non recepire le legittime istanze delle Associazioni di categoria favorendo di fatto le piattaforme on demand.

“Non finiremo mai di stupirci,  il  26 aprile come avevamo previsto  per il Cinema è stata una falsa ripartenza non poteva che essere così un vero e proprio flop,  condizioni dì riapertura impossibili e mancanza di film in prima visione.

Adesso arriva dal Ministero della Cultura  un nuovo decreto che prevede sino al 31 dicembre 2021 che i film potranno essere distribuiti  nelle piattaforme streaming in piattaforma dopo 30 giorni dall’uscita in sala, la riteniamo l’ennesima scelta irresponsabile del Governo Nazionale”.

A dichiaralo è Filippo Virzì, Segretario Regionale in Sicilia dell’UGL Creativi.

“Il  nuovo decreto –  spiega Virzì – in poche parole riduce le Windows da 105 a 30 giorni, pertanto il Ministro Franceschini ha peggiorato le condizioni a vantaggio delle piattaforme streaming che non hanno sede in Italia e che non hanno un indotto straordinario di lavoratori  con le loro famiglie,  così come  nelle Imprese delle Sale Cinematografiche Italiane  le quali hanno una filiera lavorativa che rischia di essere seriamente compromessa”.

“Pertanto –  conclude  Virzì –   un Film può uscire  in streaming solo dopo 30 giorni dalla proiezione in prima visione nei  cinema, un tempo inaccettabile, troppo breve,  il Ministro nonostante le numerose istanze delle Associazioni di categoria sembra ancora non volere ascoltare le buone indicazioni e non vedere che tutto ciò procurerà un effetto devastante sulle presenze in sala del pubblico con un crollo stimato del 60% , quanto decretato  lo riteniamo irricevibile i  prossimi otto mesi a queste condizioni metteranno in serio pericolo la ripartenza industriale delle sale cinematografiche se non arriverà un serio cambio di marcia”.

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