“La storia della ragazza di 14 anni a Catania, ceduta dai genitori a un amico per soldi e costretta a subire violenze sessuali, è quanto di più degradante ci possa essere. L’episodio ci ricorda un mondo di violenze che esiste nelle nostre città” commenta così la vicenda Maricetta Tirrito, presidente del “Laboratorio Una Donna”.
Da qui la necessità delle sentinelle delle legalità, persone preparate e inserite nel tessuto sociale (giovani, impiegati, negozianti), in la difesa di chi è vittima di violenza.
“L’ascolto è la prima vera iniziativa – continua Tirrito – alla quale devono seguire l’intervento e la tutela delle vittime di ogni tipo di violenza domestica. La storia di Catania ci dimostra che siamo ancora in piena emergenza, e che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Anche per questo – conclude – il prossimo 10 maggio inaugureremo a Catania il nostro sportello antiviolenza, con la referente avvocatessa Giovanna Raimondo”.