Carceri. UGL: Positiva la nascita del Gruppo di intervento operativo, ma non basta

Un gruppo antisommossa altamente specializzato pronto a raggiungere entro un’ora dall’allarme qualsiasi carcere italiano. Questo sarà il GIO, il Gruppo d’Intervento Operativo che verrà istituito all’interno della polizia penitenziaria, e composto da un gruppo di professionisti addestrato all’intervento tempestivo e in grado di scongiurare le scene viste negli istituti penitenziari con le rivolte del 2020 quando in piena pandemia la rabbia dei detenuti ha causato evasioni di massa, morti e feriti.

I primi concorsi per l’arruolamento nel GIO partiranno a luglio, si tratta però di un concorso di secondo livello rivolto agli appartenenti alla polizia penitenziaria, e per diventare operativo entro la fine dell’anno con un organico a pieno regime di 270 unità. Il GIO si ispira al gruppo antisommossa delle carceri francesi Eris, istituito oltralpe 20 anni fa e che ha registrato una riduzione del 90% delle criticità negli istituti di pena. Il GIO è affidato alla direzione del primo dirigente della Polizia Penitenziaria, Linda De Maio, e avrà la sede centrale presso il Dap e sarà suddivisa in Gruppi di intervento regionali, GIR, dislocati in tutta Italia.

“E’ un primo passo ma prima bisogna prima imparare a camminare, l’articolato confidiamo possa essere migliorato, non tiene conto dell’inadeguatezza degli organici punta sulla repressione a discapito della prevenzione, rischia di rivelarsi un flop per la tenuta del sistema, è indispensabile procedere con continue assunzioni  straordinarie necessarie ad  attuare un turn over, questo lavoro negli anni ti  logora, il personale è esausto, le carceri sono divenute violente, Palermo e provincia non sono da meno, nel 2023 ottantaquattro suicidi, una ventina almeno le proteste e rivolte di varia intensità in tutta Italia, e negli anni precedenti la situazione non ha fatto che peggiorare, è inverosimile pensare che oggi con l’intelligenza artificiale e l’evoluzione artificiale non praticare nuove e migliori tecniche di organizzazione del sistema penitenziario per prevenire eventuali fughe”, a dichiararlo è Claudio Marchesini, Segretario Provinciale Territoriale dell’UGL di Palermo.

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