Ancora stallo nella Formazione Professionale in Sicilia: nessun progresso e crescente frustrazione
Gli enti di formazione attendono risposte concrete mentre la crisi si aggrava
A distanza di una settimana dal nostro ultimo aggiornamento, la situazione della formazione professionale in Sicilia rimane critica. Nonostante le promesse e le attese, oggi, 20 maggio 2024, non si registra alcun cambiamento significativo: la piattaforma dedicata alla gestione dei percorsi formativi non è ancora attiva e la frustrazione degli enti di formazione cresce.
La sfiducia è palpabile e si è spinta fino a sollecitare l’intervento diretto del Presidente della Regione, Renato Schifani, il quale ha promesso di incontrare le parti coinvolte la prossima settimana. Dall’altra parte, l’Assessore alla Formazione Professionale, Mimmo Turano, sembra guardare con un inaspettato ottimismo all’imminente incontro, nonostante le evidenti difficoltà che persistono.
Questo contrasto tra l’ottimismo dell’assessore e la realtà del settore solleva interrogativi. L’Assessore Turano ha anche suggerito che i ritardi potrebbero essere strumentalizzati a causa delle imminenti elezioni europee del 9 giugno, una dichiarazione che, paradossalmente, potrebbe rivelare una certa autoincriminazione riguardo la sua capacità di gestire efficacemente il settore, già tradizionalmente travagliato e trascurato.
La gestione dell’Assessorato alla Formazione si è rivelata particolarmente problematica in questa legislatura, trasformandosi in una “macchina infernale” che non riesce a fornire risposte tempestive né a gestire efficacemente le comunicazioni e le richieste degli enti di formazione. Le risposte ritardate e le continue dilazioni si traducono in un’amara realtà quotidiana per gli enti, che devono anticipare fondi propri per coprire le necessità di base come le polizze assicurative per gli studenti e i contratti per i docenti.
La situazione dell’Avviso 7, che ha avuto un inizio difficile ma è effettivamente partito per tutti dallo scorso 6 maggio, dimostra che quando gli enti si assumono la responsabilità di iniziare, lo fanno per non disperdere il lavoro svolto, gli allievi che certamente non possono aspettare mesi e mesi. Tuttavia, il persistente ritardo nella funzionalità della piattaforma e l’inefficienza amministrativa continuano a ostacolare seriamente il settore.
Il Presidente Schifani, qualche giorno fa, ha espresso la volontà di approfondire la questione nel suo prossimo incontro con gli enti, le datoriali e i sindacati. Sarà essenziale che l’Assessore Turano partecipi a questi incontri per spiegare le ragioni dei continui ritardi e per discutere soluzioni concrete che possano dinamizzare un settore cruciale per la formazione e il lavoro in Sicilia. La comunità della formazione e i lavoratori del settore sperano in un cambiamento reale, stanchi di aspettare e pronti a ricevere le risposte e le azioni che meritano.
Il dramma delle misure in corso
La gestione degli avvisi di formazione in Sicilia continua a navigare in acque turbolente. Nonostante l’intenzione di semplificare e accelerare le procedure tramite l’uso di piattaforme digitali, la realtà mostra una situazione ben diversa, piena di criticità.
Per l’avviso 7/2023:
Le istanze per il primo acconto, che rappresenta il 70% del finanziamento, formalizzate da decreto, si scontrano con un notevole ostacolo: una piattaforma digitale non attiva che blocca tutto. Questo strumento, ideato per facilitare le procedure, si rivela essere il fulcro del problema. Nonostante l’assenza di questioni legate al riaccertamento delle somme per l’Avviso 7, e la possibilità di erogare immediatamente le risorse, gli enti si trovano in una situazione di stallo a causa della piattaforma.
Per gli Avvisi 3 e 8:
Il panorama per questi avvisi è ancora più complesso. Fermi per problemi di riaccertamento delle somme, tutti i processi sono bloccati dall’amministrazione regionale e, forse ancora, dalla cassa regionale. Questa situazione ha lasciato in sospeso quasi 600 corsi del programma GOL, dei quali solo circa 170 hanno ricevuto una validazione formale, eppure mancano ancora i decreti finali per l’effettivo finanziamento, mentre i discenti attendono…
Alcuni enti, operando sotto la propria responsabilità e senza il supporto finanziario previsto, hanno avviato i corsi già a gennaio, trovandosi ora senza ricevere alcun pagamento da mesi. Questo dimostra un quadro di gestione estremamente problematico, dove le iniziative proattive degli enti si scontrano con una burocrazia lenta e inefficace.
Queste difficoltà si estendono anche al settore dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), dove si attendono ancora di ricevere i fondi. La situazione è talmente caotica che, come sottolineato dai diretti interessati, sembra prevalere un clima di incertezza generale, una “storia di follia siciliana” dove le priorità politiche sembrano orientate più verso le imminenti elezioni europee che non verso la risoluzione di questi gravi problemi amministrativi.
Ecco allora che mentre la politica si concentra su altri palcoscenici, gli enti di formazione lottano per sopravvivere in un ambiente caratterizzato da ostacoli burocratici e tecnologici, attendendo risposte e fondi che tardano ad arrivare.
Discenti sfiduciati e sistema inceppato
La crisi della formazione professionale in Sicilia non solo impatta negativamente gli enti e l’amministrazione, ma colpisce direttamente anche i discenti, gli allievi che dovrebbero essere i principali beneficiari di questi corsi. Questi giovani e meno giovani, in cerca di opportunità formative che possano aprire le porte al mondo del lavoro, si trovano invece invischiati in un sistema frustrante e sfiduciante.
L’allungarsi dei tempi di attesa per l’approvazione e l’erogazione delle risorse crea un notevole divario temporale tra l’annuncio dei bandi e l’effettivo avvio dei corsi. Questo ritardo, che può estendersi per mesi, rischia di erodere l’interesse e l’impegno dei discenti, i quali, pur avendo dato la loro disponibilità, si trovano bloccati in una sorta di limbo burocratico. Non potendo svincolarsi per partecipare ad altre attività o accettare offerte di lavoro, questi giovani rimangono legati a un corso che non ha ancora inizio, creando ulteriori complicazioni anche nei centri per l’impiego e generando frustrazione e confusione.
Questo scenario solleva un interrogativo cruciale: potrebbero i funzionari, i dirigenti, i direttori generali e gli assessori responsabili di questi ritardi gestire la propria vita quotidiana se si trovassero nella stessa condizione, ossia senza percepire uno stipendio per mesi?
La loro serenità e il loro benessere sarebbero certamente compromessi, proprio come accade agli imprenditori della formazione, che nonostante l’ingente disponibilità delle risorse si confrontano quotidianamente con la mancanza di professionalità e sensibilità da parte della pubblica amministrazione.
L’incontro con Schifani pone speranze
La sfiducia nel sistema di formazione in Sicilia è palpabile e spesso si trasforma in rabbia quando si considera che i ritardi non sono causati da una mancanza di risorse finanziarie, bensì da una gestione inadeguata, frequentemente aggravata da una politica disattenta e, talvolta, incapace di intervenire efficacemente. Resta irrisolta la domanda su se questi problemi persistenti derivino da una scarsa competenza o da negligenze più gravi.
Di fronte a una situazione così critica e paralizzata, è essenziale che il Presidente Schifani prenda piena consapevolezza della gravità delle circostanze e agisca con urgenza e determinazione. È il momento di adottare misure concrete per risolvere questo annoso disastro e garantire che la formazione in Sicilia possa procedere senza ulteriori intoppi, rendendo giustizia agli enti e permettendo agli allievi di beneficiare pienamente delle opportunità su cui hanno investito.
Roba da niente? Certamente no, ma se esiste la volontà di risolvere i problemi, trovare una soluzione è possibile.