Un protocollo d’intesa tra istituzioni religiose, politiche e rappresentanti degli ordini professionali nazionali con una dichiarazione di intenti e con la previsione di dieci buoni pratiche comportamentali, che vanno dalla gestione responsabile dei rifiuti all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale, da presentare alla prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cop29, che si terrà a Baku in Azerbaijan dall’11 al 22 novembre prossimo. Il documento è stato firmato oggi, nel corso del seminario dal titolo “Ecologia integrale: sfide ed opportunità per rispondere alla crisi della sostenibilità”, promosso e organizzato dalla fondazione Giuseppe Benedetto Dusmet con la facoltà di Scienze sociali della pontificia università Gregoriana, che si è tenuto nell’Abbazia di San Martino delle Scale, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del direttore del centro di alta formazione “Laudato Sì” del Vaticano, Fabio Baggio, di Mustafa Ceric Gran Mufti, di Vittorio Rizzone, Abate di San Martino delle Scale, di Cristiano Bevilacqua direttore scientifico della fondazione Dusmet, ,di Paolo Conversi, docente della facoltà di Scienze sociale della Pontificia Università Gregoriana, dell’ europarlamentare Marco Falcone, della senatrice Daniela Ternullo. Nel corso del convegno e’ stata poi lanciata la scuola di Fomazione all’impegno socio politico di cooperazione e sviluppo del Mediterraneo per formare figure esperte nel dialogo interculturale e sui temi della sostenibilità, che prenderà il via con i corsi didattici nel gennaio 2025. All’interno dell’Abbazia è stata allestita la mostra dal titolo “Scart, prendersi cura della natura” con le creazioni artistiche realizzate con comune materiale di scarto dell’artista Claudio Villafranca. “Questo incontro-spiega Don Vittorio Rizzone, presidente della Fondazione Dusmet – si e’ ad una visione olistica della Laudato Si e della Laudate Deum ed è stato promosso per stimolare la riflessione su una tematica importante come quella della sostenibilità ambientale. E per questo abbiamo voluto coinvolgere tutti gli ordini professionali, le istituzioni religiose perché è solo attraverso l’interscambio culturale e religioso tra popoli diversi e il contributo di esperti che si posso partorire proposte efficaci e strategiche per la affrontare una delle più importanti sfide del nostro futuro”. “Il dialogo interculturale e religioso -spiega Mustafa Ceric Gran Mufti, emerito drll’Estremo Oriente – e’ fondamentale perché la religione è una tematica troppo importante per essere lasciata solo ai teologi così come la questione della guerra e della pace non può essere argomento che riguarda solo i generali ma deve essere affrontata da chi ha il dovere morale ed etico di trovare soluzioni condivise per un mondo più giusto e più fraterno dove la parola pace deve diventare una missione di vita”.
“In questo particolare momento storico – ha detto Cristiano Bevilacqua direttore scientifico della Fondazione Dusmett -va ricercata l’affermazione di una visione olistica della tutela ambientale e il riconoscimento di un dovere-diritto, un dovere per potere, all’ecologia integrale inteso come contenitore di nuovi diritti e doveri ecologici, quali per esempio il nuovo diritto al clima, il diritto all’acqua di tutti i popoli, il dovere di riduzione del debito ecologico. E ancora il dovere di conservare la biodiversità naturale e culturale, il diritto-dovere di tutelare le generazioni future, il diritto-dovere alla pace, alla fratellanza e alla solidarietà tra le Nazioni, i popoli e le religioni”.