“Chiediamo che vengano immediatamente emesse le ordinanze comunali per applicare le misure urgenti contro il caldo nei cantieri edili per garantire e tutelare l’incolumità dei lavoratori dallo stress termico”. Così in una nota congiunta il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca e il segretario provinciale della Filca Cisl Catania, Pippo Famiano, che hanno inviato una lettera al prefetto di Catania per chiedere l’applicazione urgente delle misure per fronteggiare l’emergenza caldo nei cantieri edili. “In tutto il territorio catanese -aggiungono- ci sono migliaia di cantieri, sia pubblici che privati, e altrettanti lavoratori che quotidianamente operano all’aperto, esposti alle condizioni climatiche che mettono seriamente a rischio la salute dei lavoratori. Le temperature estive, spesso superiori ai 35 gradi, rappresentano un pericolo concreto. Il Decreto Legislativo 148/2015 e una nota Inps e Inail del luglio 2022 hanno stabilito chiaramente che quando la temperatura raggiunge i 35 gradi, le attività nei cantieri devono essere sospese se non vengono adottate misure d’intervento ad hoc per mitigare il rischio. Tuttavia, queste normative non sono sufficienti se non accompagnate da un’azione coordinata e incisiva sul territorio.È urgente, pertanto, che tutte le istituzioni coinvolte si attivino per adottare misure preventive e di protezione efficaci e siamo pronti ad avviare un dialogo con i rappresentanti di Ance territoriali per discutere anche sulla variazione della programmazione dell’orario di lavoro anche in vista di tutta la stagione estiva per garantire il proseguimento del lavoro nei cantieri . La salute e la sicurezza dei lavoratori non possono essere compromesse. Le temperature eccezionalmente elevate non solo rendono difficoltoso il lavoro all’aperto, ma possono causare gravi malori e ridurre la capacità di attenzione dei lavoratori, aumentando il rischio di infortuni. È fondamentale – concludono- che ogni comune della provincia emetta ordinanze specifiche per vietare le attività lavorative esposte al rischio termico durante le ore più calde della giornata, come già fatto da diversi comuni siciliani nel 2023”.