Beni confiscati alla mafia: Varchi e Russo, “Nessuna intimidazione resterà impunita”

I parlamentari denunciano l'assegnazione irregolare di una casa popolare confiscata a Cosa Nostra e riaffermano l'impegno nella lotta contro la mafia. "Ogni atto sarà contrastato con fermezza

 

Rinuncia case popolari confiscate alla mafia. Varchi e Russo: “Nessuna azione di stampo mafioso deve restare impunita”

La questione legata all’assegnazione di una casa popolare confiscata a Cosa Nostra ha subito attirato l’attenzione delle istituzioni, in particolare quella della Commissione Nazionale Antimafia. La deputata Carolina Varchi e il senatore Raoul Russo, entrambi membri della Commissione, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, esprimendo la loro ferma condanna e l’intenzione di perseguire ogni forma di intimidazione e corruzione legata all’uso di beni confiscati alla mafia.

“La vicenda relativa all’assegnazione di un bene confiscato a Cosa Nostra è stata immediatamente segnalata alla Commissione Nazionale Antimafia. È cruciale che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire un clima intollerabile per il riuso dei beni confiscati. La nostra lotta contro la mafia e la criminalità organizzata è un impegno costante e intransigente. Ogni atto di intimidazione e corruzione sarà contrastato con fermezza e determinazione” hanno dichiarato Varchi e Russo.

I due parlamentari hanno inoltre ribadito la loro stretta collaborazione con le autorità locali, affermando di essere in continuo contatto con il Prefetto di Palermo. “Siamo in costante contatto con il Prefetto di Palermo, al quale abbiamo assicurato il nostro massimo sostegno e collaborazione. Questo è un momento cruciale per riaffermare la nostra determinazione nel garantire che ogni bene confiscato sia restituito alla collettività, a riprova che la mafia non avrà mai la meglio sulle istituzioni e sul rispetto delle leggi.”

L’assegnazione di beni confiscati alla criminalità organizzata è un passaggio fondamentale nella lotta contro la mafia, una battaglia che le istituzioni siciliane e italiane conducono da anni, per sottrarre risorse economiche e simboliche al controllo mafioso e restituirle alla collettività. Varchi e Russo hanno sottolineato che ogni tentativo di frenare questo processo sarà prontamente respinto con azioni concrete e risolute.

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