L’editoriale di Francesco P.
Bello fare le guerre con le vite degli altri…
In quest’epoca di turbolenze, mentre ci apprestiamo a celebrare la Pasqua, emerge un paradosso tanto amaro quanto reale. Il mondo è scosso da conflitti che sembrano infiniti, dalla crisi in Ucraina, che perdura ormai da due anni, al doloroso confronto tra Israele e Palestina di cui non si trova soluzione. Ma chi realmente muove i fili di queste guerre? Chi ne paga il prezzo?
Il nostro pianeta affronta una crisi ambientale senza precedenti, con il cambiamento climatico che batte alle nostre porte e una gestione dei rifiuti che mette in pericolo la nostra sopravvivenza. Nel frattempo, il post-pandemia ci ha lasciati in eredità una profonda crisi economica, aggravando il fenomeno dell’immigrazione e creando nuove forme di povertà. Eppure, mentre ci dibattiamo in queste tempeste, alcuni leader politici sembrano trovare un oscuro piacere nel perpetuare divisioni e conflitti, come se la guerra fosse un gioco da tavolo, e non una tragica realtà che distrugge vite e speranze.
In Italia, la politica appare spesso paralizzata da contrapposizioni sterili che poco fanno per indirizzare il paese verso un futuro di pace e prosperità. È come se il dibattito pubblico fosse diventato un eco lontano dei veri bisogni della gente, con partiti troppo impegnati in una guerra di posizione per ascoltare l’appello disperato di chi è stato lasciato indietro.
“Bello fare le guerre con le vite degli altri…” Questa frase, cinica quanto vera, svela l’ipocrisia di chi promuove i conflitti. Chi detiene il potere spesso si esime dalle conseguenze delle proprie azioni, lasciando che siano i cittadini comuni a subire le perdite, le distruzioni, le tragedie. La distanza tra chi decide e chi patisce è un abisso che sembra allargarsi sempre di più.
Ma la Pasqua, con il suo messaggio di rinascita e speranza, ci invita a riflettere e, soprattutto, ad agire. È tempo di riconoscere l’importanza della solidarietà e dell’amore verso il prossimo, valori troppo spesso dimenticati in quest’epoca di egoismi e divisioni. La vera sfida è costruire un mondo dove la pace non sia solo un ideale lontano, ma una realtà quotidiana, dove i leader siano i primi a dare l’esempio, promuovendo il dialogo e la comprensione reciproca anziché alimentare le fiamme dei conflitti.
In questo momento di riflessione pasquale, rinnoviamo il nostro impegno per un futuro in cui le guerre, soprattutto quelle combattute con le vite degli altri, diventino un ricordo lontano di un’epoca superata dall’umanità. Auguriamo a tutti una Pasqua di pace, con la speranza che ognuno di noi possa contribuire, anche con un piccolo gesto, alla costruzione di un mondo migliore.
Auguri di Pasqua
Con l’auspicio che queste parole possano ispirare a un cambiamento, estendo i miei più sinceri auguri di una Pasqua che porti pace e rinascita nei cuori di tutti. Possa questo tempo di riflessione spingerci ad agire con coraggio e amore, ricordandoci che la vera forza risiede nella nostra capacità di essere solidali e uniti di fronte alle avversità.