L’ambientalista e attivista palermitana Beatrice Feo Filangeri, Responsabile nazionale del Dipartimento Laboratorio Ambiente IDV, a sostegno della proposta di referendum sull’abolizione dell’attività venatoria.
Il tema del momento è la proposta di referendum dell’attività venatoria (21A03225) pubblicata sulla GU Serie Generale n.121 del 22-05-2021, che, per il Comitato Referendum Si Aboliamo la Caccia, come si legge nella relazione, è il miglior prodotto possibile consentito dalla normativa referendaria abrogativa che, se accolta, dovrebbe portare alla scomparsa dei cacciatori e consentirci di godere a pieno la meravigliosa natura di ognuna delle nostre Regioni italiane senza il timore di uscire feriti, o peggio, da una passeggiata e senza l’inaccettabile annosa devastazione della fauna selvatica del nostro paese.
Per firmare si può consultare il sito del Comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia https://www.referendumsiaboliamolacaccia.it/firme-sul-territorio/
A Palermo per la raccolta firme è possibile recarsi il 3 e 4 settembre in via Generale Magliocco angolo via Ruggero n. 14 dalle ore 17,00 alle ore 20,00 presso il Gazebo dedicato.
Il regime normativo della caccia, in Italia, affonda le sue radici in una direttiva comunitaria, del 1979, la 319, che peraltro, all’art. 5 recita: “Fatte salve le disposizioni degli articoli 7 e 9, gli Stati membri adottano le misure necessarie per instaurare un regime generale di protezione di tutte le specie di uccelli di cui all’articolo 1, che comprenda in particolare il divieto: a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo; b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi; c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote; d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva; e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”. Come si può notare ad un apparente divieto assoluto di uccidere e danneggiare il patrimonio indisponibile dello Stato,si contrappone una deroga dettata dal richiamo agli artt. 7 e 9 della stessa Direttiva, innovata dalla 147\2009 che replica, nel suo contenuto l’ art. 5., così come pure replica il contenuto degli artt. 7 e 9 citati. In questo scenario si inserisce la L.157\1992 intitolata “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che, come sappiamo, è la legge su cui si costruisce tutta l’attività venatoria a livello nazionale e che regola pure l’esercizio della caccia anche a livello locale.
Tra i sostenitori della proposta referendaria Beatrice Feo Filangeri, già Portavoce dei Verdi Sicilia, per i suoi meriti e le tante battaglie ambientaliste affrontate e vinte sul territorio, nominata nel 2017 Responsabile Nazionale IDV Dipartimento Ambiente e Presidente di A.M.A Ecology Italia, che continua con la sua instancabile tenacia la lotta per un mondo più green.
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Nelle more di un futuro referendum, il calendario venatorio della Regione Siciliana è stato sospeso sino al primo ottobre con decreto del 31/08/2021 n. 499/2021 del TAR di Catania, che ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste e animaliste Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection ed Enpa, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice.
L’apertura della stagione era prevista il primo settembre. La decisione è stata presa “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale“.
Caterina Guercio