Si è svolto a Milano presso gli East End Studios dal 9 al 12 gennaio il 128° Consiglio Nazionale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) il primo sindacato dei bancari.
La nostra testata giornalistica presente in sala stampa al grande evento con un grande parterre di pubblico fra delegati, ospiti del mondo del giornalismo e tanti banchieri fra tavole rotonde ed interventi da parte dei partecipanti ha raccolto la testimoniaza del Segretario Nazionale della FABI, Carlo Milazzo, il quale si è soffermato in particolare sul Credem.
“A Milano è stato un Consiglio nazionale molto interessante che ha portato informazioni di tutte le aziende e dei gruppi. Non abbiamo visto la presenza del Credem perchè questa azienda si è sempre distinta dalla comunità diciamo del nostro settore”.
A dichiararlo è Carlo Milazzo, Segretario Nazionale della FABI.
“Ciò che mi ha lasciato più perplesso – spiega MIlazzo – è sentire tutte le aziende partecipanti al Consiglio Nazionale discutere sugli aumenti dei tassi e dell’inflazione di quest’anno e di aver provveduto in autonomia a non assorbire gli ad personam che, pur essendo consapevoli che questi ad personam sono rinvenienti da trattative personali ma se acquisiti in situazioni di tassi inflazionistici stabili e possono avere un certo valore con l’inflazione degli ultimi anni”.
“Che i colleghi rimangano nella stessa situazione economica e quindi si debbano assorbire un aumento dei costi e dei prezzi con loro stipendio stabile – conclude – non è dignitoso da parte di questa azienda nei confronti di questi lavoratori”.
Intanto Credem ha portato a conoscenza anche della FABI, la propria posizione che riportiamo integralmente:
“L’applicazione o meno della clausola di assorbibilità va verificata con riferimento non a quanto concordato in sede collettiva ma in sede individuale, in relazione agli accordi stipulati con le singole persone; pertanto il Gruppo Credem, in presenza di accordi individuali che abbiano previsto la corresponsione di un assegno ad personam assorbibile, si riserva la facoltà di assorbire sino a capienza il corrente aumento retributivo.
Precisiamo che tale facoltà non sarà esercitata in via generalizzata ma in relazione a singoli casi che saranno valutati dal punto di vista gestionale”.