Assegno unico per i figli: al via da luglio

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 giugno 2021 ha approvato la misura ponte per l’assegno unico, valida da luglio a dicembre 2021. Da luglio la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari. Dal 2022 poi l’assegno unico si estenderà e diventerà permanente e universale.

La misura è stata varata al fine di favorire la natalita’, di sostenere la genitorialita’ e di promuovere l’occupazione, in particolare femminile.

L’assegno verrà corrisposto per ogni figlio minore, in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica familiare attestata dall’Isee. Gli importi si riducono al crescere del livello dell’Isee e si azzerano oltre i 50mila euro. Si andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro mese per figlio. Inoltre, se nel nucleo sono presenti più di due figli, l’importo unitario per ciascun figlio minore sarà maggiorato del 30%. Per ciascun figlio minore con disabilità spettano 50 euro aggiuntivi. L’assegno non andrà a sommarsi alla base imponibile Irpef.

Il beneficio e’ pienamente compatibile  con  la fruizione del reddito di cittadinanza,  di  cui  all’articolo  1  del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito,  con  modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, ed e’ corrisposto congiuntamente ad esso con le modalita’ di  erogazione  del  reddito  di  cittadinanza.

L’assegno e’ ripartito in pari misura tra i genitori ovvero, in loro assenza, e’ assegnato  a  chi  esercita la responsabilita’  genitoriale.  In caso di  separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli  effetti civili del matrimonio, l’assegno spetta, in mancanza di  accordo,  al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o  condiviso l’assegno, in mancanza di accordo, e’ ripartito in pari misura tra i genitori.

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