Aricò, un itinerario stradale per collegare tre aeroporti e tre province siciliane. L’assessore presenta la Gela Agrigento-Castelvetrano
Una nuova infrastruttura finalmente collegherà gli aeroporti di Comiso, Birgi e quello di Palermo e potenzierà l’asse stradale che da Gela, passando per Agrigento arriva a Castelvetrano.
Ad annunciarlo l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò durante la presentazione, questa mattina, a Palermo, insieme ai rappresentanti dell’Anas, della procedura che, con il coinvolgimento dei territori, permetterà di arrivare in un anno all’ambizioso e definitivo progetto.
Nella sede dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, si sono rappresentate le diverse ipotesi progettuali relative alla realizzazione delle opere del macrolotto 1, dove ricade l’itinerario Gela-Agrigento-Castelvetrano, da svincolo A29 Castelvetrano a Sciacca ovest.
Presenti, oltre all’assessore regionale Aricò, anche diversi rappresentanti dei comuni e delle province interessate, il direttore della Struttura territoriale Sicilia di Anas Spa Raffaele Celia, il Rup Luigi Mupo di Anas Spa, la referente per il Sud dei procedimenti autorizzativi Fernanda Faillace della direzione tecnica Anas Spa, la responsabile Area 6 Sicilia Chiara Luchino della direzione tecnica di Anas Spa; la responsabile di Progetto Grazia Di Mucci della direzione tecnica di Anas Spa, Nando Granieri ed Elena Bartolocci di Sintagma Srl, mandataria del RTI progettazione.
“Il progetto ci permetterà di chiudere l’anello autostradale siciliano. Un’opera che costerà tra i 700 milioni e il miliardo di euro. Per i tre progetti presentati oggi, che riguarderanno ben tre province, ovvero Caltanissetta, Agrigento e Trapani, si terranno, nei vari comuni, dei confronti pubblici. Dopodiché sappiamo che quelle province potranno collegare anche i loro rispettivi aeroporti pensiamo a Comiso da un lato, Trapani Birgi dall’altro” spiega l’assessore Aricò.
Per la deputata regionale agrigentina Giusi Savarino, presente anche lei stamane all’assessorato di via Leonardo Da Vinci, “il coinvolgimento del territorio permetterà di affrontare le tematiche e scongiurare disagi per i cittadini che parteciperanno alle scelte. È utile che la realizzazione progressiva delle opere coincida con l’apertura dei lotti conclusi. Chiudere l’anello stradale permetterà ai turisti di attraversare la Sicilia a partire dalle coste“.
Grande soddisfazione per la progettualità anche da parte dei sindaci di Castelvetrano, di Sciacca e di Menfi: Enzo Alfano, Fabio Termine e Vito Clemente che hanno evidenziato come questo asse “servirà a potenziare il traffico turistico; che è stato importante dare voce ai comuni sulle grandi opere; e che si potrà superare finalmente un deficit stradale della zona “.
Anas Spa, come ente proponente, è chiamato, in fase di analisi delle ipotesi progettuali delle opere, a richiedere la procedura del dibattito pubblico prevista dalle norme nell’ambito del processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico; per questo sta procedendo ad illustrare quello che attualmente è lo studio di fattibilità dell’opera per il completamento dell’anello autostradale della regione da Castelvetrano a Gela.
L’appuntamento per il primo dibattito pubblico è stato questo pomeriggio a Castelvetrano (Tp), al Convento dei minimi, piazza Escrivà 37. Si proseguirà domani a Sciacca, nella Sala Blasco del Palazzo Comunale, via Roma 13; poi a Sambuca di Sicilia, mercoledì 22 novembre , Palazzo Pannitteri, via Pannitteri 1; a Menfi, giovedì 23 novembre , Biblioteca comunale, via Calogero Ognibene. Infine, due eventi on line, il 5 dicembre alle 17 sull’impatto ambientale e il 18 gennaio 2024 alle 17 per la relazione conclusiva.
“Come ogni progetto di questa natura – ha spiegato Raffaele Celia, direttore della Struttura territoriale Sicilia di Anas Spa– è ovvio che è necessario studiare più soluzioni, più corridoi, ognuno dei quali avrebbe un impatto diverso sul territorio. La procedura del Dibattito pubblico è voluta dal legislatore proprio per iniziare subito il processo di progettazione, il confronto con i portatori di interesse, ma anche con i cittadini. Questo percorso vedrà diversi momenti dove ognuno potrà avanzare proposte e osservazioni. Se questa fase riuscirà a far incontrare le aspettative del territorio con le proposte progettuali, le successive fasi per la realizzazione dell’opera saranno più spedite”
La referente per il Sud dei procedimenti autorizzativi Fernanda Faillace della direzione tecnica Anas Spa aggiunge: “I tempi dipenderanno dagli esiti del dibattito pubblico. L’esperienza ci ha insegnato che è un’occasione molto importante. L’invito al territorio a partecipare attivamente consente di migliorare il progetto, e questo chiaramente accelererà il suo iter procedurale amministrativo. Un iter complesso e per il quale servirà successivamente reperire i finanziamenti; il Ministero delle Infrastrutture sta mettendo in atto un processo che parte dall’approvazione del Docfa, di ciò che presenteremo nei prossimi giorni nel corso di questo dibattito, all’esito del quale il Ministero valuterà cosa e in che termini finanziare. Da parte di Anas c’è tutto l’interesse per velocizzare il più possibile tale processo, ed è importante che anche il territorio faccia la sua parte”.
La decisione da prendere, dopo il dibattito pubblico, sarà su tre alternative disponibili. La prima opzione prevede un nuovo tracciato rispetto all’esistente SS115, che si trova più a nord rispetto all’infrastruttura esistente. Un percorso di circa 25 chilometri, con 9 viadotti, di cui 3 da adeguare, 2 gallerie naturali e 4 artificiali. Sei gli svincoli previsti in questa alternativa. La seconda opzione, invece, ricalca l’attuale percorso della SS115, con l’aggiunta di una carreggiata rispetto a quella esistente. La terza opzione riprende la seconda, dalla quale si discosta solo in termini altimetrici. Nell’ambito del progetto, è prevista la creazione di due carreggiate con due corsie con una banchina e uno spartitraffico.
Una volta decisa la strada da percorrere, si potrà procedere alla redazione del progetto plano-altimetrico, del progetto di mitigazione agro-ambientale e del quadro economico dell’intervento.