GELA (CL) – Iniziano le operazioni di recupero del relitto greco “Gela II”, risalente al V secolo a.C., scoperto nei fondali di contrada Bulala, vicino al porto di Gela. Il progetto, guidato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, sarà eseguito dalle imprese Atlantis di Monreale e Cosiam di Gela, vincitrici dell’appalto del valore di circa 500.000 euro, finanziato dal Patto per il Sud 2014-2020. I lavori dureranno circa 270 giorni.
L’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, sottolinea l’importanza del recupero per lo sviluppo culturale e turistico del territorio gelese, evidenziando il potenziale attrattivo dell’archeologia subacquea locale.
La collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, la Soprintendenza dei Beni culturali di Caltanissetta e il Parco archeologico di Gela permetterà il trattamento conservativo, il consolidamento e il restauro dei reperti nei locali del museo che ha ospitato la mostra sul relitto “Gela I”.
Il relitto “Gela II” fu scoperto nel 1990 da un subacqueo locale, a circa un chilometro dal “Gela I”. Nel 1995, un’indagine subacquea rivelò parti lignee dello scafo e reperti ceramici che permisero la datazione. L’area ha restituito nel tempo numerosi artefatti, tra cui elmi corinzi e lingotti di oricalco.
Le operazioni saranno coordinate dalla Soprintendenza del Mare con la collaborazione della Capitaneria di porto di Gela e di Eni Rewind. Roberto La Rocca è il direttore dei lavori, mentre Pietro Selvaggio è il responsabile unico del procedimento.