Chiusa nella notte la trattativa tra la Fabi e gli altri sindacati con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro e del contratto integrativo per il triennio 2022/2024. I rinnovi interessano circa 8 mila lavoratrici e lavoratori.
Per quanto riguarda il nuovo Ccnl, è stato concordato un aumento medio mensile di circa 165 euro. “Le
ipotesi di accordo sottoscritte consentiranno recupero del potere d’acquisto dei salari del settore della riscossione per il triennio.
L’incremento delle retribuzioni minime del 6,40% spalmato nei tre anni e la riconferma del premio di produttività per la durata contrattuale valorizza in un momento storico, economico e politico unico, il lavoro di un settore strategico per il Paese; un settore coinvolto da un’evoluzione strutturale così come previsto dal disegno di legge delega approvato dal Governo sulla riforma fiscale.
La sfida intrapresa dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali nel voler mettere in sicurezza i lavoratori ed addivenire in tempi brevi ai rinnovi di questi due importanti istituti, l’aver voluto concentrare il confronto su pochi essenziali rivendicazioni ci ha consentito il raggiungimento di obiettivi particolarmente ambiziosi di cui esprimiamo grande soddisfazione” dichiara la responsabile nazionale Fabi Agenzia Entrate-Riscossione, Anna Landoni.
Nel dettaglio, il nuovo Ccnl stabilisce un incremento dei minimi tabellari di circa 165 euro per la figura del capo ufficio (diviso in tre tranche del valore di 55,28 euro con decorrenza 1 gennaio 2022); incremento dell’indennità di cassa dagli attuali 126,62 a 134,72 euro nei capoluoghi di provincia e dagli attuali 94,95 a 101,02 euro per gli altri centri; linee guida di settore in materia di smart working; modifica dell’articolo che determina la decorrenza e la scadenza del contratto nazionale che si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno qualora non venga disdettato almeno trenta giorni prima della scadenza. In caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimarranno integralmente in vigore fino a quando non saranno sostituite dal successivo contratto collettivo.
Per quanto riguarda il contratto integrativo aziendale. Invece, sono state confermate le tabelle per il premio di produttività per il triennio di valenza contrattuale; aumentata l’indennità di front office del 10% (da 40 a 44 euro, da 50 a 55 euro e da 80 a 88 euro) con decorrenza 1 gennaio 2022; riconosciuta la corresponsione agli operatori di sportello on line di una indennità mensile di 44 euro; integrata la dotazione di permessi banca ore, a partire dal 1 gennaio 2023, di 7 ore e 30 minuti a favore di tutti gli operatori di front office; inserita Palermo fra i centri per i quali è previsto il compenso spese forfettario a favore degli ufficiali di riscossione e dei messi. Infine, polizza sanitaria prorogata sino al 31 gennaio 2024. Ora, le ipotesi sottoscritte saranno sottoposte all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.
Soddisfazione dei dirigenti sindacali FABI Sicilia che in questa importante occasione sono stati rappresentati nella delegazione trattante da Giuseppe Restuccia di Messina e da Laura Cantaro di Catania.
“Ringraziamo di ciò Anna Landoni e il Segretario Nazionale Mauro Morelli” si legge in una nota della FABI Sicilia.