La ventennale occupazione dell’Afghanistan da parte degli Stati Uniti è culminata ad agosto con un ponte aereo che ha visto evacuare più di 124.000 civili, tra americani e afghani. Adesso migliaia di altri afgani sono a rischio per la persecuzione talebana e sono stati lasciati nel loro Paese. Gli Stati Uniti stanno lavorando per garantire che i voli delle compagnie aeree straniere diventino più regolari.
Il presidente USA, Joe Biden ha promesso di continuare gli sforzi per trovare loro una sistemazione. Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price “dal 31 agosto ad oggi gli Stati Uniti hanno facilitato la partenza di 129 cittadini statunitensi e 115 afghani legali. Il nostro obiettivo è fare in modo che, lavorando con i nostri partner, questi voli diventino ancora più frequenti”. “Teniamo a precisare – ha dichiarato Price – che non si trattano di voli di evacuazione degli afghani come avvenne ad agosto. Il nostro obiettivo è quello rendere i voli più frequenti in modo da poter facilitare la partenza oltre che dei residenti, degli americani e di altri rappresentanti”.
Mentre l’Afghanistan tenta ripristinare il settore dell’aviazione commerciale sotto il suo nuovo governo talebano, la PIA, la Pakistan International Airlines, con un Twitter ha annunciato la sospensione dei propri i voli per Kabul fino a quando le condizioni di sicurezza non miglioreranno. In precedenza, i talebani avevano avvertito la PIA e la compagnia aerea afghana Kam Air che i voli rischiavano di essere bloccati a meno che non accettassero di tagliare i prezzi; troppo elevati per gli afgani. Con la maggior parte delle compagnie aeree che non vola più in Afghanistan, i biglietti dei voli per la capitale pakistana, Islamabad, sono stati venduti fino a $ 2.500 rispetto ai $ 120- $ 150 prima. Il ministero dei Trasporti afghano ha affermato in una nota che “i prezzi dovrebbero essere adeguati alle condizioni di pre-vittoria dell’Emirato islamico altrimenti saranno stati interrotti”. Abdullah, un dipendente di 26 anni di un’azienda farmaceutica, ha affermato ad Al Jazeera che “i voli della PIA sono stati una piccola finestra per gli afgani che cercano di lasciare il paese. Abbiamo un disperato bisogno di questi voli. Le frontiere sono chiuse, e con l’aeroporto chiuso è come se fossimo tutti in gabbia”.
Fabio Gigante