Aeroporto “Valle del Niceto”, pronto in due anni

Un aeroporto nella provincia di Messina. E’ questo il sogno proibito per molti amministratori della zona. Se ne parla da decenni di uno scalo nella Valle del Mela….il cavallo di battaglia nel comprensorio tirrenico della città metropolitana di Messina. A raffreddare gli animi per la realizzazione di uno scalo in quel territorio era stato l’allora presidente dell’ENAC, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, Vito Riggio, già nel 2017. La motivazione: “il territorio non sarebbe stato in grado di supportare la struttura”. L’Aeroporto questa volta ricadrebbe nella “Valle del Niceto” e potrebbe diventare realtà già entro due anni. “Oggi finalmente esistono le delibere dei comuni di San Giorgio Monforte, Pace del Mela e San Pier Niceto – dichiara Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi – che si impegnano a mettere a disposizione il sito, esiste l’impegno del governo maltese ad utilizzare lo scalo con Air Malta ed esistono, soprattutto, i fondi privati messi a disposizione da una holding”.

Di questo aeroporto si parla da decenni, ma le deputazioni messinesi che si sono susseguite non hanno mai trovato conveniente realizzarlo. Eppure, quasi 627 mila persone residenti nella provincia di Messina, già tagliate fuori dalla zoppicante rete di trasporti siciliana, devono fare i conti anche con i problemi dell’Aeroporto di Catania, che spesso viene chiuso a causa della cenere proveniente dall’Etna. “Da tempo, Vox Populi, insieme ai delegati del governo maltese e ai sindaci del comprensorio, lavora perché venga realizzato lo scalo messinese, che servirebbe molti più che i 108 comuni della provincia e svilupperebbe un indotto che riguarderebbe tutti i comparti economici siciliani. Abbiamo messo insieme investitori, volontà politica del territorio, – continua Lucia Pinsone – i primi fruitori internazionali: ora non potranno esserci più scuse istituzionali. Sabato 31 luglio il progetto dell’aeroporto ‘Valle del Niceto’ verrà presentato ufficialmente alla stampa. “Naturalmente, inviteremo il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e i vertici di ENAC, che ci auguriamo siano meno sordi e miopi di quanti li hanno preceduti – conclude Pinsone – In caso contrario, dovranno risponderne ai siciliani”.

Fabio Gigante

 

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