Addio a Francesco Alberoni: l’intellettuale che ha illuminato la cultura italiana
Francesco Alberoni, eminente sociologo e intellettuale italiano, è scomparso all’età di 93 anni, lasciando un vuoto nell’ambito culturale del paese. Le sue ricerche innovative sulla comunicazione di massa e sulle dinamiche sentimentali gli hanno conferito una fama di portata internazionale. La sua divisione è stata causata da complicazioni legate a un trattamento per l’insufficienza renale che aveva intrapreso.
Francesco Alberoni si è spento nella città di Milano il 15 agosto, al Policlinico, dove era stato ricoverato in seguito a prescrizioni derivanti dal trattamento medico che stava seguendo. La data dei suoi funerali non è stata ancora comunicata ufficialmente, ma ci si aspetta che verrà stabilita nelle prossime ore.
La sua carriera eclettica è stata caratterizzata da molteplici successi e realizzazioni. Oltre ad essere stato editorialista di rilievo per il “Corriere della Sera” e “Il Giornale”, Alberoni ha ricoperto il ruolo di rettore dell’Università di Trento e dell’Università IULM. Le sue opere letterarie, tra cui “Innamoramento e amore”, “L’amicizia” e “L’erotismo”, hanno ottenuto riconoscimenti e apprezzamenti sia in Italia che all’estero. Nel corso degli anni 2000, ha fatto parte del consiglio di amministrazione e ha ricoperto il ruolo di consigliere anziano facente le veci del presidente della Rai.
Nato a Piacenza nel 1929, Alberoni ha raggiunto il successo accademico ottenendo una cattedra di docente di sociologia presso l’Università di Milano nel 1964. La sua carriera intellettuale si è concentrata su studi sui movimenti collettivi e sulle dinamiche amorose, argomenti che hanno dato origine a alcune delle sue opere più celebri e che gli hanno valso riconoscimenti a livello internazionale. Tuttavia, il suo impegno non si è limitato solo alla sfera accademica, poiché ha incontrato anche le tematiche più urgenti della contemporaneità attraverso il suo lavoro giornalistico per importanti testate come il Corriere della Sera e Il Giornale. Ha analizzato e commentato la politica italiana, i fenomeni migratori e la comunicazione di massa, con particolare attenzione al concetto di divismo nella società moderna.
Tra le sue numerose opere di rilievo, figurano “Movimento e istituzione”, “L’élite senza potere: ricerca sociologica sul divismo”, “L’Italia in trasformazione”, “L’erotismo”, “L’arte del comando”, “Sesso e amore”, “Leader e masse”, “Lezioni d’amore” e “L’arte di amare: il grande amore erotico che dura”. La sua eredità rimarrà un pilastro nell’ambito degli studi sociologici e dell’analisi culturale, influenzando generazioni di pensatori e intellettuale.