4 Novembre: Palermo, cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Per l’Italia il 4 novembre è il giorno del ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale, ma è anche, il ricordo per l’esempio dei nostri Caduti che hanno combattuto fino all’estremo sacrificio credendo in un domani di libertà e di democrazia per l’Italia.

La firma per il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Questa mattina a Palermo il sindaco di Leoluca Orlando ha conferito la cittadinanza onoraria della Città al Milite Ignoto.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Altare della Patria.

Il conferimento è avvenuto nel corso della cerimonia per la ricorrenza del 4 novembre, giorno dell’Unità nazionale e giornata delle Forze Armate, che si è svolta alla presenza del Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, del Comandante militare dell’Esercito in Sicilia, il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino e delle maggiori Autorità civili e militari della Città, in piazza Vittorio Veneto, presso il monumento ai Caduti.

Un momento della cerimonia a Piazza Vittorio Veneto Foto Fabio Gigante

Alla manifestazione ha partecipato anche una rappresentanza di bambini provenienti dalle scuole elementari del capoluogo siciliano.

Un momento della cerimonia con le Autorità civili e militari

Il riconoscimento è stato conferito “per rinnovare la memoria degli orrori del primo conflitto mondiale, in cui persero la vita seicentocinquantamila militari italiani, e di quel numero enorme che rimase senza nome, resti di corpi mai identificati”.

Una rappresentanza dell’UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, Sezione di Palermo

E ancora, “per non dimenticare quelle tristi pagine del nostro passato in apparenza lontane, rammentando che soltanto una memoria, viva e attenta di quei conflitti può consolidare e rendere sempre più irrinunciabili politiche di pace, libertà’, convivenza tra popoli, rispetto dei diritti umani e delle minoranze contro ogni egoismo e nazionalismo aggressivo”.

Fabio Gigante

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