Quella affidata ai militari italiani sarebbe una missione bilaterale fatta in collaborazione con le autorità palestinesi, a cui parteciperebbero Francia e Spagna, che lavorerebbero sotto il coordinamento italiano. Per i nostri Carabinieri si tratterebbe di un ritorno, dopo che lo scorso 15 ottobre, dopo gli attacchi lanciati da Hamas in Israele, le 28 unità presenti avevano lasciato la missione precedente, che aveva obiettivi simili. Ora si prospetta di riprendere quel lavoro con più uomini sul campo.
”L’approccio italiano ha fatto sì che a Gaza sia stato richiesto l’intervento di 200 carabinieri, perché probabilmente il nostro modo di svolgere missioni internazionali ci ha reso credibili e capaci di gettare ponti anche tra sponde che non comunicano. Di essere così accettati in quella zona sia da Israele che dai palestinesi”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto durante la cerimonia che ha celebrato il cambio al vertice dello Stato Maggiore della Difesa, che da oggi sarà guidato dal generale Luciano Portolano.
”In un mondo in continua evoluzione – ha spiegato Crosetto – c’è un principio fondamentale che dobbiamo strenuamente preservare: la Difesa è e deve rimanere un baluardo di libertà, democrazia e rispetto del diritto internazionale, opponendosi con decisione alle minacce delle autocrazie. Il nostro modello di vita va protetto con la forza delle idee, del dialogo costruttivo, ma anche con la capacità, la prontezza e la deterrenza del nostro apparato di difesa. Forze armate credibili – perché in grado di intervenire e contribuire alla pace e alla stabilità internazionale – sono essenziali per garantire un futuro libero e democratico ai nostri figli”.