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Violenza di gruppo a Palermo, arrestato il branco. Schifani: la Regione si costituisce parte civile

L'operazione dei Carabinieri porta all'arresto di sette giovani accusati di aver commesso un atroce atto di violenza sessuale di gruppo a danno di una giovane donna palermitana.

Palermo: arrestati sette giovani per violenza sessuale di gruppo – un altro piccolo passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne.

E’ fondamentale conoscere bene e capire “culturalmente” le famiglie di questi delinquenti.

L’operazione dei Carabinieri porta all’arresto di sette giovani accusati di aver commesso un atroce atto di violenza sessuale di gruppo a danno di una giovane donna palermitana.

PALERMO, 18 agosto 2023 – All’alba di questa mattina, un’importante operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sette giovani, accusati di aver commesso un brutale atto di violenza sessuale di gruppo ai danni di una giovane donna palermitana. L’azione congiunta del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo Piazza Verdi e della Stazione Brancaccio ha permesso l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nei confronti di tre giovani adulti, e un provvedimento simile emesso dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Palermo nei confronti di un minorenne.

Gli arrestati sono: Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni, Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni. A questi si aggiunge quello del minore indagato (iniziali R.P.), in carcere come gli altri ma il cui nome non è stato al momento divulgato.

L’indagine, condotta con determinazione dai Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale e della Procura per i Minorenni presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, ha portato a un’ampia raccolta di prove nei confronti dei sette ragazzi arrestati.

Gli eventi risalgono al 7 luglio di quest’anno, quando la vittima, una giovane donna palermitana, avrebbe subito un terribile abuso sessuale. In stato di ebrezza alcolica, la giovane sarebbe stata condotta in un’area isolata del centro città, dove sarebbe stata violentata a turno dagli indagati, secondo quanto riferito.

L’arresto di oggi produce quel senso di giustizia che spesso viene a mancare nella lotta contro la violenza sulle donne. La vittima, trovando il coraggio di non rimanere in silenzio, ha richiesto l’aiuto delle Forze di Polizia, dimostrando che è possibile affrontare adeguatamente qualsiasi forma di violenza di genere. Questo tragico episodio pone ancora una volta l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare la società sul problema e di fornire un sostegno adeguato alle vittime.

Le autorità giudiziarie di Palermo stanno ora lavorando per garantire che giustizia sia fatta e che i responsabili vengano puniti in conformità con la legge. L’operazione di oggi testimonia il duro impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza delle donne e nell’assicurare che nessuno resti impunito di fronte a simili atti di violenza.

Violenza di gruppo a Palermo, Schifani: «Profondo dispiacere per la giovane vittima, Regione pronta a costituirsi parte civile»

 

«Profondo dispiacere per la gravità inaudita dell’episodio e totale solidarietà alla giovane vittima: auspico che i colpevoli paghino senza sconti la loro bestialità di fronte alla giustizia». Questo il commento del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito ai quattro arresti eseguiti dai carabinieri di Palermo questa mattina, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo subita da una giovane ragazza lo scorso 7 luglio in centro città, che si aggiungono ad altri tre presunti complici già arrestati su ordine della autorità giudiziaria lo scorso 3 agosto.

 

«Sono sgomento – sottolinea il governatore – per quanto sta emergendo dalle indagini degli inquirenti. Lo sono come presidente, ma ancora prima come padre, e mi stringo a questa ragazza e alla sua famiglia. La Regione farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per essere al loro fianco. A partire dalla decisione di costituirsi parte civile nell’ambito del procedimento penale relativo allo stupro di gruppo di cui è rimasta vittima. Crediamo si tratti di un gesto ineludibile di fronte a casi di efferata violenza e di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della nostra comunità. Lo dobbiamo alla giovane vittima e a tutte le donne che subiscono violenza».

 

«Ma quello che serve – conclude Schifani – è prima di tutto un cambio di passo culturale, in una società che deve mettersi alle spalle logiche di violenza inaccettabili, per affrancarsi definitivamente da modelli sociali ed educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale, o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani».

 

 

 

 

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