Primo PianoSindacato

Vertenza Almaviva. UGL Telecomunicazioni: Le istituzioni si impegnino a trovare soluzioni valide e sostenibili

L’attesa per il tavolo ministeriale del 30 dicembre rappresenta un’ultimo tentativo per trovare un dialogo

“La Vertenza Almaviva sta per chiudere un capitolo con una situazione dei 400 lavoratori siciliani estremamente preoccupante. La mancanza di soluzioni concrete emerse durante i tavoli di trattativa, sia presso il Ministero del Lavoro che all’Unità Produttive della Regione Sicilia, dimostra un fallimento nell’affrontare le reali esigenze di questi lavoratori”.

Così dichiara la Segreteria regionale in Sicilia dell’UGL Telecomunicazioni.

“ Il fatto che l’unica prospettiva presentata sia un licenziamento con accesso alla Naspi è un segnale allarmante – spiega l’UGL Telecomunicazioni Sicilia –  soprattutto in un contesto in cui le istituzioni dichiarano di lavorare per prevenire la disoccupazione. La realtà, come evidenziato, è ben diversa e si traduce in un continuo aumento delle vertenze aperte in vari settori, accompagnato da una crescente insoddisfazione e disperazione tra i lavoratori. L’atteggiamento dell’azienda, che ha beneficiato di sgravi e vantaggi nel corso degli anni, risulta inaccettabile.

Offrire un incentivo che non corrisponde al sacrificio e alla dedizione di questi lavoratori è un modo per lavarsi le mani di una responsabilità sociale che dovrebbe essere invece al centro della gestione aziendale. La Costituzione italiana garantisce il rispetto della dignità umana e dei diritti legati al lavoro; tuttavia, in questo caso, sembra che tali principi siano stati ignorati.

La mobilitazione dei lavoratori, espressa attraverso il sit-in del 27 Dicembre, è un chiaro segnale di protesta e un appello urgente affinché le istituzioni non li abbandonino. La richiesta di non permettere che si consumi questo “scempio” è un grido di aiuto che non può essere ignorato.

È fondamentale che le istituzioni si impegnino a trovare soluzioni valide e sostenibili, che non solo evitino il licenziamento, ma che garantiscano anche la stabilità e la dignità dei lavoratori coinvolti. L’attesa per il tavolo ministeriale del 30 dicembre rappresenta un’ultimo tentativo per trovare un dialogo, ma è essenziale, soprattutto, che da questo incontro emergano proposte concrete e un piano d’azione che possa realmente prevenire un dramma sociale.

“In caso contrario –  conclude l’UGL Telecomunicazioni – il rischio di un aggravamento della situazione, con conseguenze negative non solo per i lavoratori ma anche per la comunità nel suo insieme, è molto elevato”.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio